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sabato 3 febbraio 2018

I mostri e la vita, Macerata

Da una slide di presentazione della mia tesi triennale in "Storytelling, Political Communication and European Integration"
Cari amici che siete immersi in questa campagna elettorale, che sembra un girone infernale dantesco, se pensate di fare campagna elettorale sui fatti di Macerata vi sbagliate di grosso.
La battaglia in Europa e occidente (quindi in Italia pure) è tra aperto e chiuso, tra ponti e muri. Ma non si vince cercando i mostri altrui.
L'unico risultato è mettere al centro della discussione pubblica l'identità, la difesa nazionale e la sicurezza.
Non dividiamoci tra Saviano e Salvini, la maggior parte delle persone non ci vedranno il nesso, e prevarrà solo chi è poi sulla scheda elettorale con un messaggio chiaro in merito. Spoiler, Salvini.
Serve invece costruire progetti che portino le persone assieme, invece che dividere.
Così come fece da deputata Jo Cox in UK, che si preoccupò di quella parte di Inghilterra dimenticata, sola, rifugiati e non solo, guidando la Commissione sulla solitudine che ora trova spazio nel Ministero della solidutine.
Jo Cox che come ricorderete fu uccisa tragicamente durante la campagna referendaria Brexit-Remain, da un fanatico che urlò "Britain First".
Sappiamo poi come andò a finire quel voto, non commettiamo lo stesso errore, con la stessa incapacità di capire dove stia andando il paese.
Un paese fragile che si lascia affascinare facilmente da sirene nere, come dimostra, se pur in maniera maldestra e scopiazzata, il film "Sono tornato", e la realtà quotidiana in cui ancora oggi, come si è visto a Cantù, si fa fatica ad accettare un medico nero, che commenta però il fatto con una saggezza a cui dovremmo ispirarci.
Non cerchiamo quindi i mostri altrui che portano solo morte, ma celebriamo la nostra voglia e le opportunità della vita, nella differenza, nella tolleranza.

Alberto Spatola

lunedì 5 dicembre 2016

Come mi diverto a prevedere le elezioni e perché non ho capito niente di 'sto referendum

Come faccio le mie previsioni elettorali... In sintesi parto dai sondaggi e ci aggiungo un po' di fantasia.
Ci sono diversi elementi per cui i sondaggi a volte non ci azzecano: i voti all'ultimo minuto, la "timidezza" ad esprimere il proprio voto, campagne elettorali brillanti o particolarmente scadenti, e nel caso italiano il voto di scambio e gli italiani all'estero.
Capire come tutti questi elementi si allineano fa parte della fantasia personale che ci metto.
I sondaggisti sono pienamente consapevoli di tutto ciò e per quanto possibile "ritoccano" i loro numeri, ma sempre dai dati devono partire, io vado appunto di fantasia, ma cercando di rimanere comunque legato ad elementi oggettivi, per cui difficilmente mi avventuro in previsioni molto al di là dei margini di errore statistici.
Per esempio...
Trump.
Guardando i sondaggi si vedeva uno scarto tra i sondaggi effettuati con operatore fisico e quelli con voce pre-registrata o via internet, nel secondo caso Trump guadagnava l'1,5% in più. Una enormità che se si considerava come termometro politico, trasformava tutti gli Stati in bilico in Stati alla portata di Trump. Ma questa timidezza nel dire che si sarebbe votato Trump si poteva far più sentire ancor di più nel MidWest (Detroit etc...) dove erano tradizionalmente democratici e quindi votare Trump era meglio farlo in silenzio. Se quindi si guardava alla forbice statistica Trump per un pelo poteva strappare il numero di delegati necessari per vincere. Io ho scommesso su questo perché c'erano anche molti altri segnali in questo senso. Poiché, in sintesi, Trump è memetico, è un personaggio e si parlava solo di lui.
Hillary ha portato avanti un messaggio vincente e ha parlato della sua America solo e soltanto durante la Convention Democratica, che è stata un capolavoro, prima e dopo invece attaccava Trump in maniera scomposta e infiammando solo un microtarget di femministe cittadine. Mentre Trump impazzava tra la sua larga constituency di maschi bianchi non laureati.
Ma arriviamo alla prima scottatura nel far previsioni che ho preso in questo 2016: il Referendum Costituzionale del 4 Dicembre.
Anche qui in sintesi, è l'unica elezione che mi son messo a prevedere per cui ho anche votato, quindi l'essere elettore ha fottuto il mio voler far analisi.
Avevo colto che nella mia sfera, i giovani e a Genova, il NO sarebbe andato assai bene e la sensazione era sostenuta da molti dati. Credevo però di essere immerso nella punta dell'iceberg del NO e che il resto del paese si sarebbe fatto condizionare all'ultimo minuto da altri elementi.
Dall'effetto Brexit.
No, no, non intendo la paura di cataclismi. 'Ste cose le lascio a Benigni. Intendo che il fronte del RemaIN nel Regno Unito ha scontato non avere una strategia comune ed essere rappresentato da un fronte variegato. Lo stesso era per il NO.
Come ho detto a Genova e tra i giovani lo scontro era PD-M5S, ma altrove pensavo si fosse imposto lo schema Renzi contro l'accozzaglia politica.
Invece in maniera sotteranea la rabbia sociale si è trasformata in votiamo NO e "Renzi a casa". Una roba un po' fuori tema per un Referendum Costituzionale, che era prevedibile se si fosse registrata nei sondaggi l'alta affluenza che ci è stata. Ma non è vi è stato sentore, così ho capito di aver "ceffato" la previsione nel tardo pomeriggio di Domenica, quando si è colto una affluenza da elezioni politiche. E a quel punto era chiaro il risultato perché "è più credibile un mega fanculo a Renzi che una mega cessione di sovranità per far argine ai mostri che possono sorgere col NO" (il virgolettato è un messaggio che ho mandato a diversi amici ad ora di cena per dire che il NO stava vincendo a mio parere).
Altri dettagli mi hanno fatto propendere per una vittoria del SI, per esempio di questi tempi fa brutto dire che si sta col governo, quindi col SI, lo dici se mai silenziosamente nell'urna. Ma invece in questi tempi di polarizzazione i Renzi-boys erano tutti allo scoperto e molti silenziosamente nel centrosinistra hanno anteposto la Costituzione al Governo e il M5S ha confermato, nonostante faccia campagne elettorali di scarsa qualità se pur coccolose (e.g. leggasi Dibba in moto), di avere una cosa fichissima: l'egemonia culturale.
Ma in mezzo a molte reazioni post-referendum scomposte, piene di insulti per l'altra parte, vorrei far emergere due elementi che la politica non dovrebbe mai perdere di vista.
Un aspetto molto serio, a cui nessuna formazione da risposta, al massimo un po' di sfogo, cioè il disagio sociale. Disagio che è evidente ed è stato ben fotografato da YouTrend che sottolinea come "Nei 100 comuni italiani con più disoccupati ha vinto il NO con il 65,8%, nei 100 con meno disoccupati ha vinto il SÌ con il 59%."
E poi un aspetto più di folklore e colore ...smettiamola (a partire da me stesso) di dire che in Italia ci sono i moderati. "L'elettorato non è moderato, è smodato (...)" (mettete il video in loop, così ce lo fissiamo bene in testa).


P.S.: Sembra, a mio parere, che Mattarella stia conducendo bene questa crisi di Governo, quindi forse non si è azzardato troppo votando NO.
Ma vedremo che ci riserva il futuro. Io confermo il mio augurio subito dopo aver votato.
" Comunque vada, domani si spera di vedere entrambe le bandiere sventolare #EU #Italia #HoVotato "
 

lunedì 20 giugno 2016

Della Comunicazione politica e questi ballottaggi

Mia previsione nel pomeriggio, h 15,57 del 19/6
Riflessione a caldo per la comunicazione politica.
Non servono tanto le cose chic, fatte bene, serve più istinto, e capacità di osare, anche con ben poca raffinatezza. Ma l'importante è avere un messaggio chiaro, netto e coerente (mi piacerebbe dire anche un programma, ma è vero solo a volte).
Vuoi candidarti perché di una parte, per marcare il territorio, stai pure a casa, non ti filerà nessuno.
In mezzo a tante inquietudini questa può essere una buona notizia.
Insomma è la democrazia, bellezza.
P.S.: Nella foto un mio pronostico nel pomeriggio del voto, alcuni amici dicono che porti sfiga.

Alberto Spatola

lunedì 6 ottobre 2014

VoteAcademy, come dire di no?!

Qualche mese fa mi ha scritto Fai Come Obama (alias +Valerio Quatrano) per coinvolgermi in "VoteAcademy", un progetto che vuole raggrupare gli esperti emergenti di comunicazione politica in tutta Italia.
Insomma una figata, una avventura a cui non ho saputo dire di no.
Da qualche mese sulla colonna di destra del sito c'è il banner per VoteAcademy e nel frattempo ho pubblicato due articoli, per voi gli estratti, ma poi fateci una navigata nella "accademia del voto" perché merita tutta.

La Kryptonite del degrado.
Come lasciare gli avversari all'opposizione

Hai vinto le elezioni e sei ogni giorno impegnato ad amministrare il tuo territorio.
Ma c’è un appuntamento che ti fa venire l’orticaria, Il Consiglio comunale.
Sei un sincero sostenitore della democrazia e del ruolo degli organi assembleari, ma lì c’è sempre l’opposizione pronta con le interpellanze sull’albero da tagliare, la buca da riempire, il marciapiede da riparare e così urlano al degrado e all’inefficienza.
Che fare?... Leggi tutto.

Porta a Porta in pochi passi.

Ti accusano di essere “un uomo solo al comando” in realtà ti senti “un uomo (o donna)  lasciato solo” alle responsabilità della politica?
Ti ci vuole allora uno strumento capillare ed efficace per raggiungere gli elettori casa per casa e far sentire la loro voce, anche se critica, ma al tuo fianco.
Questo strumento esiste ed è usato da anni: il “porta a porta”.
Vuoi fare una campagna elettorale, non con i soliti volantini, che ti permetta di incontrare e spiegare le tue ragioni a più persone possibili?
La risposta è di nuovo il “porta a porta”.
Non c’è quindi bisogno di discutere sul “perché”, ma sul “come”. Niente panico, bastano “pochi passi”.... Leggi tutto.

Alberto Spatola, il Consigliere