Lettera di dimissioni dagli organi di appartenza dei Giovani Democratici:
Ho sempre cercato, con tutti i ruoli che ho ricoperto,
riuscendoci, anche coi ruoli minori come il rappresentante di classe,
di legarmici il meno possibile, portando avanti un obbiettivo e uno
stile, cercando d'essere un esempio per chi avesse voluto ricoprire
l'incarico in seguito e prefiggendomi anche di creare, costruire, il
necessario ricambio.
Questo stesso atteggiamento ho e ho avuto nei confronti
dei “Giovani Democratici”.
Penso che il mio ruolo in questa organizzazione sia
concluso, se non da semplice iscritto, uso quindi un termine ormai
abusato: mi rottamo!
Lascio una giovanile che non mi piace, non è quella per
cui mi sono impegnato da quando ho sedici anni, per quattro anni, è
una giovanile chiusa, che è si di sinistra, ma solo nella
tradizione, nel conservatorismo: nel guardarsi indietro.
È una giovanile, nel suo complesso, incapace di
elaborare un futuro che è quello che secondo me spetta primariamente
alle giovani generazioni, in particolare alla nostra, in questa
epoca.
Vi sono sicuramente sprazzi di luce e “forze fresche”,
nonostante tutto, che spero, anche a Genova, sappiano farsi spazio
richiedendo il giusto ricambio, che, soprattutto in una giovanile, ci
dev'essere.
Spero inoltre che anche altri sappiano mettersi da
parte, in una giovanile che è tra le poche speranze per un Partito
Democratico che deve e dovrà superare numerose storiche sfide che la
società ora sta lanciando.
Per questo non farò mancare il mio impegno da militante
per l'elaborazione politica, il rapporto con le istituzioni, in cui
sono stato appena eletto, l'attività territoriale e quanto sia
ritenuto necessario dagli attuali e futuri dirigenti, ma anche...
...Per questo presento le mie dimissioni da membro
della Segreteria GD di Circolo al Segretario Ezio
Bellentani
e da membro della Direzione GD di Genova al
Segretario Federico Tanda.
Alberto Spatola
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*Presto capirete perché dovrete "piantarla"...
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