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giovedì 23 giugno 2022

ANALISI DELLA RIPARTENZA - IL VOTO SOTTO LA LANTERNA

Analisi della ripartenza - il voto sotto la lanterna

Provo a unire due cliché, “l’analisi della sconfitta” e “si riparta da…”, per cercare di dire qualcosa d’originale.
A volte ci riuscirò, spesso no.
Per cui una nota a margine: leggeremo molte analisi e considerazioni sull’ultimo voto amministrativo a Genova e il sentimento più naturale è di voler prendere la testa di chi ha scritto e provarla ad aprirla in maniera più o meno gentile per farci entrare qualcosa dentro, oppure proveremo immensa gioia, voglia di baciare e abbracciare chi ha scritto quella particolare riflessione in cui ci rispecchiamo e ci fa sentire un po’ meno soli.
Per cui vi chiedo di trattenervi dall’aprirmi il cranio o baciarmi con afflato, leggete, riflettete, annotate le vostre impressioni e leggetene altre.
Arriveremo a capirci qualcosa di quanto sta accadendo alla nostra città e alla nostra area politica se ricominceremo ad ascoltare e ad accettare che solo dal cucire le prospettive dei singoli ci si può avvicinare alla visione d’insieme, a una qualche verità o per lo meno una strada da percorrere.
Iniziamo quindi con un primo passo.
Guardiamoci attorno per capire dove andare.

Analizzerò la situazione andando dall’alto in basso, seguendo le schede elettorali che avevamo in mano il 12 Giugno.
L’elezione del Sindaco, del Consiglio Comunale (liste e preferenze), e l’elezioni Municipali, Presidenti, liste e Consiglieri eletti.
 
I CANDIDATI SINDACO
Molto inchiostro si sta usando per sottolineare quanto il risultato di Bucci sia da mettere in prospettiva con i numeri assoluti e non solo le percentuali.
C’è un fondo di verità, ma con alcuni dati possiamo vedere i limiti di questa narrazione consolatoria che di fatto ci dice che c’è una soluzione magica a queste continue sconfitte della “Genova progressista” a partire dal 2015: mobilitare “i nostri”.
Sì, ma non solo.
Confrontare i numeri assoluti fra una elezione e l’altra è fuorviante. È dall’inizio del secolo che Genova a ogni ciclo elettorale perde (mediamente) tra i 12 e i 13 mila abitanti. Cioè Genova si restringe: è come se ogni cinque anni perdiamo un quartiere delle dimensioni di Voltri, poi Nervi e poi Pontedecimo, e così via.
La Genova di Pericu era più grande e più giovane, quella di Bucci si è ristretta demograficamente di circa l’8%. Se nel 2002 c’erano 12 genovesi, ora ce ne sono 11.
Frasi del tipo che Bucci è il Sindaco meno votato della storia della città sono quantitativamente vere, ma nei fatti una distorsione che non ci aiutano a comprendere la realtà.

Per cui non basta mobilitare il cosiddetto fantomatico elettorato di sinistra per recuperare le glorie perdute, pensare che l’astensionismo sia un agglomerato omogeneo di delusi di sinistra è pura illusione. E non c’è bisogno che citi dei dati per confermare tale fatto.
Soprattutto questa lettura porta la “Genova progressista” a guardarsi il proprio ombelico e a dividersi tra chi accusa gli altri di non aver fatto la tal cosa per appassionare l’elettorato che ha preferito il divano, e chi, invece accusa l’elettorato o quel gruppo di elettori d’aver scelto il divano anziché difendere la Genova del colore giusto.

Bucci ha raggiunto il suo risultato sicuramente anche grazie ai limiti del centrosinistra, ma c’è del suo. Lasciamo da parte il personaggio che si è creato, la comunicazione, il Sindaco-Commissario, etc. Il centrodestra di Bucci è qualcosa di radicalmente diverso dal centrodestra genovese precedente al 2015.
Ancora nel 2017 il centrodestra aveva pochi candidati, poche liste e un’area culturale di riferimento legata ai suoi partiti tradizionali. Oggi, nel 2022, si è presentato con una coalizione ampia guidata dalla “Lista Bucci” e la “Lista Toti”. Possiamo discutere ore del sostegno di Renzi e Calenda a un candidato Sindaco sostenuto da Fratelli d’Italia e Lega, ma la loro scelta è la conseguenza del fatto che dietro al rieletto Sindaco c’è una coalizione ampia e varia.
In maniera simile (lascio a voi decidere se metterle sullo stesso piano) alle coalizioni di Burlando che con una battuta diceva andavano da Don Gallo a Monteleone (ex deputato UDC).
Personalmente critico i metodi con cui le coalizioni di Burlando e Bucci si sono formate, troppo legate alle sigle e al potere, agli interessi più o meno particolari. Ma dall’elezione di Obama alla scelta del Sindaco di paese si vince con progetti e messaggi inclusivi, ampi, o per lo meno grandi abbastanza.
È necessario quindi superare quindi gli steccati ideologici ed evitare le contrapposizioni specialmente quando si è in una posizione di svantaggio.
Il centrodestra ha fatto campagna elettorale in luoghi in cui prima non ci si avvicinava e ha candidato persone provenienti da comunità che prima guardavano altrove o non erano ascoltate.
Dobbiamo inorridire e reagire di fronte all’intolleranza e alle idee politiche delle destre a Genova come altrove, ma allo stesso tempo comprendere le dinamiche particolari del loro successo.

Passando al campo sconfitto, io spero vivamente che le analisi su Ariel Dello Strologo non si soffermino sulla sua natura di candidato, ma su come la coalizione di riferimento sceglie e costruisce le candidature.
Ogni persona, e quindi ogni candidato ha dei limiti, ma su quei limiti ci si lavora e si costruisce una squadra e una strategia per mettere in luce i punti di forza e compensare i lati più deboli.
È un lavoro che richiede tempo e capacità.
A volte le primarie sono un tassello importante di tale lavoro, a volte se ne può fare a meno. Pensare che le sole primarie bastino è illusione, credere che non facendo le primarie il resto si aggiusti da sé è folle.
Le dirigenze del centrosinistra sono state folli, Ariel Dello Strologo ci ha messo tutto se stesso per fare del suo meglio.
Punto.
Faccio quadrato su un candidato che ho incontrato una sola volta e per cui non provai una particolare affinità quando si fece il suo nome. Però ho osservato la campagna elettorale che ha condotto, il lavoro inclusivo con cui ha costruito la sua lista, e sapendo bene quanto è facile fare scivoloni nel mentre i riflettori sono sempre addosso credo gli si debba dire grazie e fargli dei complimenti.
Le critiche che posso fare non sono per evidenziare errori, ma cose che potevano essere fatte meglio. Per esempio è da evidenziare come la sua lista l’abbia costruita tramite un lavoro inclusivo, però purtroppo quel che è uscito fuori è stato solo il tentato messaggio “il mondo centrista è con me, non sta andando verso Bucci”. Il messaggio ci poteva anche stare, ma ha coperto la pluralità della sua lista, che non ha fatto un risultato strabiliante, ma onorevole, coinvolgendo vari gruppi troppo spesso snobbati.
Insomma la lezione è la solita non bisogna essere centristi, ma centrali. A volte le due cose si sovrappongono in parte, spesso sono concetti diversi.
Dello Strologo poteva mettere meglio a fuoco i due concetti, ma non è cosa semplice, soprattutto in Italia dove siamo maestri nell’impantanarci nel centrismo, o meglio nel centrino.
 
IL VOTO COMUNALE
Farà parte del Consiglio Comunale oltre al Sindaco e ad Ariel Dello Strologo anche il candidato Sindaco Crucioli, e la sua lista si è affermata in quasi tutti i Municipi con un* elett*.
È un segnale preoccupante, non solo abbiamo la coalizione di maggioranza relativa (a livello nazionale) guidata da Fratelli d’Italia, ma fuori dai blocchi c’è spazio per altre formazioni che pescano dalle cloache di pensiero filo-Putin, no-vax e contro il processo d’integrazione europea.
Nel mentre si osserva il possibile evolversi di un “centro”, gli estremi si stanno ri-amalgamando e prendendo nuove forme al di sotto dei radar.
Sarebbe colpevole far finta di nulla, urlare ai fascismi quando serve elettoralmente e poi alzare le spalle quando ITALEXIT si camuffa sotto forma di lista civica e supera abbondantemente il 3%.

Passiamo alle liste che hanno composto la coalizione di centrosinistra e 5 Stelle.
L’elemento più semplice da analizzare sono appunto i 5 Stelle. Anziché cogliere gli elementi di novità e il grido proveniente dall’elettorato del MoVimento nel 2013 (e negli anni precedenti) e trasformarlo in programma di governo attraverso un’alleanza puntuale, il centrosinistra e il PD in particolare ha aspettato e mandato al macero anni fondamentali per lasciare che fosse il centrodestra a ripensarsi e così capace di mangiare pezzi del fu elettorato grillino.
Solo adesso che i 5 Stelle sono diventati un piccolo orticello, luogo di battaglie personali, allora il PD ci si rispecchia e tenta un alleanza formale, strutturale che sa tanto di preservazione del potere. Le idee, i programmi, le posizioni sull’Europa, sui vaccini, “i taxi del mare”, le vicinanze geopolitiche alla Russia di Putin, alla Cina, etc. è tutto dimenticato.
Il risultato che ora, in una delle città simbolo dei 5 Stelle, quello stesso partito è il nano della coalizione col suo 4,40%.

La cornice entro cui valutare il risultato del PD sta nel costruire coalizione intorno a sé, non in quanti voti col naso turato si prende. Ma probabilmente ai suoi dirigenti locali ciò non interessa. Invece, l’analisi che si legge più facilmente tra le file democratiche è “abbiamo perso, ma il PD ha tenuto”.
È da 30 anni che la politica italiana ha scelto la follia delle coalizioni pre-elettorali, ma anche se queste (finalmente!) sparissero domani la forza di un “partito di governo” non si misura solo dai voti che prende, ma dalla capacità di creare alleanze intorno a una visione politica.
Senza allargare troppo lo sguardo, possiamo vedere come il PD genovese appaia sempre meno interessato a governare, ma cerca invece di stare il più comodamente possibile all’opposizione. Credendo che un giorno ritornerà il proprio turno.

L’alternativa all’apatia del PD dovrebbe essere un altro soggetto politico, anche solo a livello locale, nello stesso campo, ma con nuove idee e maggior capacità di coinvolgimento.
Purtroppo non c’è nulla di tutto ciò all’orizzonte, perciò ampie fette dell’elettorato guardano intorno al PD, sperano per un po’ in qualche esperimento del momento, e poi si turano il naso.
La dirigenza del PD scambia ciò per consenso.

Per fortuna al di fuori delle gabbie della dirigenza qualche elemento di speranza emerge anche tra le preferenze ai candidati del PD.
Cristina Lodi, seppur figlia di una lunga tradizione di corrente interna al PD, col suo risultato, prima degli eletti, dimostra come il lavoro consigliare, conoscere l’amministrazione e i problemi cittadini sia la strada per gestire e costruire il consenso. È un insegnamento fondamentale per un centrosinistra che risucchia le sue energie più preziose nelle lotte intestine di partito.
Altro elemento di speranza è SiMohamed Kaabour. Un candidato indipendente, senza tessera, che mi auguro con tutto il cuore rimanga tale.
Genova ha bisogno che il suo impegno sia libero e in grado di rappresentare una coalizione ampia di nuovi genovesi, e portare avanti battaglie di diritti e opportunità.
Per me non è stato un bello spettacolo guardare da lontano queste elezioni amministrative, ma un po’ di gioia l’ho sentita nel vedere “Simo” tra gli eletti. Ho sentito che forse fra qualche anno i miei futuri figli potranno rispecchiarsi in una città che non dimentica le proprie radici di città portuale e aperta.

L’alternativa al PD, non illudiamoci, non c’è, ma qualcosa si muove.
Alternativa non c’è perché come al solito ciò i vari tentativi si auto impongono il limite d’essere “a sinistra del PD” e perché si preferisce la somma alla moltiplicazione, le sigle alle persone.
La cosiddetta lista “rosso-verde”, per i pignoli “Europa Verde - Lista Sansa - Linea Condivisa” ha perpetuato fin dall’inizio i suddetti errori.
Basta appunto il nome (oltre al logo) per capire come quella lista fosse nata sui presupposti sbagliati, ma i candidati, singolarmente, sono riusciti a scrivere una storia diversa. Una nuova generazione ha preso le redini del progetto e il risultato si può vedere nei Municipi e in maniera ancora più plastica nel Consiglio Comunale con l’elezione di Filippo Bruzzone, Consigliere uscente del Municipio Ponente, e Francesca Ghio attivista dei “Friday for Future”. A questa nuova generazione nelle istituzioni l’ingrato compito di non cadere nelle etichette del passato che hanno portato la loro lista a essere una sommatoria insipida e invece radicarsi nella città.

Per potersi radicare nella città gli servirà l’umiltà di collaborare con soggetti al di fuori della loro area politica, essere orgogliosi della loro giovane età, ma non iniziare una battaglia generazionale persa in partenza e soprattutto non essere “angurie” ma veri ecologisti.
L’ecologismo politico in Italia si presenta sempre in maniera caricaturale (difesa degli animali prima di tutto e no a ogni cosa) o come surrogato, contorno alla sinistra radical comunista. Appunto “angurie”, verdi fuori ma rosse dentro.
L’ecologismo anche in Italia come in buona parte del resto d’Europa deve trovare l’orgoglio di camminare sulle sue gambe e contaminare le altre culture politiche anziché l’inverso.
Insomma l’invito a Francesca e Filippo e agli altri eletti della lista e di camminare sul cammino di Alexander Langer, tra i fondatori dei Verdi Europei, che scrisse già negli anni ’80 “È vero, il verde non passa per la cruna dell'ago rosso”.
Nei prossimi anni si vedrà quanti passi avranno fatto in quel percorso.

Infine c’è la già citata lista del candidato Sindaco “Genova Civica - Ariel Dello Strologo Sindaco”.
Come già detto l’errore di mettere in risalto gli elementi centristi all’inizio della Lista, ha coperto quegli elementi di nuova politica che con saggio lavoro di cucitura il candidato Sindaco ha messo assieme.
Per esempio entra in Consiglio Comunale Amore Stefano Pietro, che non ho il piacere di conoscere ma rappresenta “DEMOS - Democrazia Solidale” il Partito d'ispirazione cristiano sociale che ha tra le sue file il medico di Lampedusa, ora Euro parlamentare Pietro Bartolo. Inoltre hanno avuto un risultato rilevante i candidati di “Possibile” il partito fondato da Pippo Civati con numerosi candidati che hanno ravvivato la lista per il Comune e in alcuni Municipi.
Infine “Volt”, di cui faccio parte, il partito progressista pan europeo è stato motore della campagna elettorale della lista specialmente nel Levante e Medio Levante della città in cui ha eletto la sua co-coordinatrice Chiara Barbieri. Un risultato meritato frutto di anni di lavoro, ascolto e campagne.
Ecco, un fondamentale tassello della ripartenza dovrà essere la nuova politica, centrale rispetto le sfide di oggi e domani, che Dello Strologo ha saputo aggregare.
 
I MUNICIPI
Nel 2012 all’indomani delle primarie tra Vincenzi e Doria, vinte dal secondo, un allora deputato durante un’assemblea a Sestri Ponente raccontò di un dialogo che ebbe con un operaio della Fincantieri il quale votò Doria convintamente, soprattutto come scelta di protesta contro la dirigenza del PD genovese. A quel punto il deputato gli chiese “ma se avessimo candidato la Vincenzi, senza primarie, l’avresti votata?” L’operaio rispose che si l’avrebbe votata. Per il deputato il discorso era chiuso e la morale presto detta: dovremmo avere più fiducia nella capacità di mobilitazione della “disciplina di partito” e non perdere tempo dietro alle primarie o altri strumenti di ascolto e scelta che confondono e dividono.
Dieci anni dopo, nel Municipio di Sestri Ponente il candidato del centrosinistra, ex Vice Sindaco e probabilmente l’ultimo dei funzionari del fu PCI, perde la corsa per la Presidenza del Municipio.
L’arroganza di quel deputato, ancora influente, incarna gli errori e le ragioni di come nel mio Municipio in due elezioni si sia passati da un centrosinistra al 72% nel 2012, poi una coalizione che fu in grado nel 2017 di guadagnarsi il premio di maggioranza con qualche fatica, per arrivare a oggi nel 2022 un centrosinistra che perde così come in altri sette Municipi.

La realtà è che la disciplina di Partito bisogna anche guadagnarsela, e il PD genovese è da anni che fa di tutto per perdere quel rispetto che pensa sia dovuto.
Per i Municipi sono state fatte molte scelte infelici. Diversi candidati Presidenti in gamba sono stati trascinati in basso non solo dal risultato comunale, ma anche da una guerra-trattiva oscena sulla scelta dei nove candidati Presidenti in cui tutti ci hanno perso.
Guarda caso i due Presidenti riconfermati del “CSX-5S” sono i due che hanno potuto fare campagna elettorale per tempo con liste fatte di gente radicata invece che doversi difendere dal fuoco amico.
Un perfetto esempio di ciò è l’ottimo risultato di Federico Romeo in Valpolcevera che se nel 2017 fu eletto a fatica, senza aver diritto al premio di maggioranza, con questa tornata vince agevolmente soprattutto grazie alla sua lista civica che raccoglie oltre 2000 voti in tutto il Municipio.
Una risalita della china che è controcorrente col risultato generale e da cui quindi c’è da imparare.

Tra il Medioponente e la Valpolcevera c’è un quartiere, Borzoli, che è di confine. Il centrosinistra genovese dovrebbe riunirsi lì. Dovrebbe riflettere sui suoi errori, sulle persone e le comunità che non ha saputo valorizzare e allo stesso capire come mobilitare le varie fasce dell’elettorato a partire dai più giovani. Dovrebbe parlare di temi concreti e costruire classe dirigente locale intorno a idee serie per i nostri quartieri.
Mettere da parte simboli e arroganze di Partito è il primo passo.
In breve, ciò che non è stato fatto per lo meno negli ultimi dieci anni a Sestri Ponente e Cornigliano.
Nel 2017 anche per tenere viva l’esperienza amministrative del mandato precedente fui tra i fondatori di un progetto civico locale, “Il Prossimo Medioponente”, il quale prese quasi 2000 voti. In questi anni la politica locale ha fatto di tutto per distruggere tale esperienza anziché farne tesoro.
Da questo auspicabile incontro di Borzoli non si dovrebbe uscire incensando o condannando questa o quella persona, questo o quel candidato. La questione è di metodo.
Ed è chiaro che se si svalica la collina di Borzoli verso nord qualcosa si è capito, se si svalica verso sud, la bussola si è rotta, da molto tempo.
Mentre quel deputato parlava l’ho vista ruotare all’impazzata senza alcun senso.

IN CONCLUSIONE, O MEGLIO PER RIPARTIRE
Ciò da cui ripartire per me si evince in maniera abbastanza naturale da questo voto, e con ogni elezione che analizzo, ogni anno che passa, affino sempre più una visione che è dal 2015 che porto avanti, ma in realtà già da molto prima.
Il centrosinistra deve mettere al centro del suo progetto Genova e la Liguria. Abbandonare le sigle e le etichette per presentarsi in maniera totalmente civica.
Per cui costruire prima di tutto un messaggio, un programma, una storia e il consenso necessario intorno ai propri candidati Presidenti e Sindaco.
Ma ciò non basterà, questo processo non può essere dall’alto verso il basso, ma al contrario deve partire dai territori.
Dobbiamo essere creativi e costruire associazioni politiche di quartiere che diano forma a classe dirigente locale con squadre di persone radicate, attive nel sociale.
Non è il lavoro di una campagna elettorale, ma il lavoro di almeno un mandato, cinque anni.

Costruire realtà civiche e classi dirigenti locali, di quartiere, può sembrare un lavoro sconnesso che manca d’unità, d’insieme. Per questo in parallelo servirà un’aperta dinamica e vulcanica discussione su che idea di città abbiamo. Un vulcano non come il Vesuvio che fa paura nel suo silenzio, ma la vivacità e fertilità dell’Etna che è infatti è celebrato in siciliano come “Mungibeddu”, il “buon monte” possiamo tradurre.
Da quando sono nato che sento parlare della necessità d’avere una “visione di città”, si diceva dobbiamo guardare lontano alla Genova del 2020, eccoci in questo decennio e ancora niente.
Provo a mettere sul piatto un metodo per rendere più semplice e concreta questa “visione di città” da costruire: partiamo dagli occhiali.
Cioè con gli occhi di chi vogliamo guardare Genova per immaginarne una diversa?
Se il centrodestra ha trovato la sua incarnazione in un dispotico uomo ultra 60enne, la Genova progressista può costruire una Genova diversa guardando alle nostre strade e ai nostri problemi con gli occhi delle giovani donne tra i 25 e i 45 anni. Coloro che stanno per costruire una famiglia oppure la tengono assieme e sanno che la città più anziana d’Italia (dopo Trieste se non vado errato) è sulle loro spalle.
Guardiamo Genova con i loro occhi, mettiamoci i loro “occhiali”, ascoltiamo. La tanto agognata “visione di città” verrà da sé.
Una Genova per le famiglie, dove lavorare e vivere bene.

Per cui agli eletti in Consiglio Comunale, penso a SiMohamed e a Francesca, e a tutti gli altri che ho citato, i candidati Presidenti ingiustamente sconfitti penso soprattutto a Roberto in Val Bisagno e a Serena a Levante, e alla nuova politica di Volt, e gli altri gruppi politici troppo spesso snobbati, spetta il compito di fare squadra, lavorare bene nelle istituzioni, ma soprattutto andare fuori, tra i cittadini.
A mettere radici.
I frutti arriveranno.

Alberto Spatola

venerdì 9 giugno 2017

Diario della campagna, pagina 4 Lettere

In queste ore sto distribuendo molte lettere in giro per le case, è una pagina bella di questa campagna. Intanto perché è fatta di carta, si può toccare, e ha quindi un fascino tutto suo e poi perché è l'occasione, casa per casa, di incontrare persone e ascoltare storie e aspirazioni, parlare chi da tempo non si incontrava. Ho preparato due lettere, una più politica generale, che riporto di seguito, l'altra invece che sta circolando nel mio quartiere, Sestri Ponente e Cornigliano, specifica sul mio territorio, e metto il link in fondo.
Ne approffitto di ringraziare chi mi sta dando una mano a distribuire, si sa, siamo di Genova, dobbiamo pur sempre risparmiare sulle poste!
Buon voto!


 Con Crivello Sindaco per un nuovo centrosinistra

L’11 Giugno, con le elezioni per il Sindaco e il Consiglio Comunale, avremo il futuro di Genova nelle nostre mani, e inoltre possiamo porre le basi per un nuovo campo politico che possa farci tornare a dire che la politica è bella, e il centrosinistra ha ancora qualcosa da dire nel nostro tempo.
Io metto a disposizione la mia candidatura e la mia passione per Genova presentandomi nella Lista Crivello Sindaco per il Consiglio Comunale (scheda azzurra), con lo sguardo rivolto però a un momento storico che vede i nostri valori di solidarietà e progresso sotto attacco.
Ti chiedo, quindi, di essere al mio fianco per mettere Genova al primo posto, per un’amministrazione concreta e capace che con Crivello possiamo sicuramente raggiungere in quanto la sua esperienza parla chiaro. Un esempio: con lui Assessore i fondi europei non sono stati persi, ed è grazie a questo che è stato possibile riqualificare numerose aree della nostra città.
In cinque anni da Consigliere di Municipio io ho avuto modo di apprezzare la capacità amministrativa di Gianni e so che è il miglior Sindaco che Genova possa avere. Quando mi ha chiesto di candidarmi nella sua lista, ho pensato che fosse il miglior modo di rappresentare le mie idee e la nostra città che trova la sua identità nel lavoro e nell’associazionismo.
Solo così, dalle nostre radici, possiamo costruire un campo politico nuovo, in grado di rappresentare il paese che vorremmo, un paese operoso e che offra opportunità.
Ma intanto iniziamo da Genova!
Con l’11 Giugno apriamo un capitolo nuovo.

Sulla Scheda azzurra metti una croce sulla
Lista Crivello Sindaco
scegli e scrivi a fianco
Alberto SPATOLA
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Alberto SPATOLA 

lunedì 5 giugno 2017

Diario della campagna, pagina 3 L'incontro e la paura









Voglio partire da un fatto apparentemente distante, rispetto al diario di una campagna elettorale genovese, dal concerto dei Radiohead a Tel Aviv.
Il Movimento BDS ha chiesto alla band inglese di non tenere il concerto per sostenere il completo boicottaggio culturale di Israele. Le parole di Thom Yorke, leader e cantante del gruppo, sono il senso di questa pagina di diario: "Non sono d'accordo affatto con la messa al bando culturale, [...] il tipo di dialogo in cui vogliono infilarmi è bianco o nero. Ho problemi con questo. [...] è un così grande spreco di energie. Energia che può essere usata in maniera positiva. [...] Tutto questo crea divisione. Così non metti assieme le persone. Non crei dialogo e senso di comprensione. Se ora stai parlando di far progredire le cose in una società, se tu crei divisione, cosa ottieni? Ottieni Theresa May, Netanyahu, ottieni Trump. Questo è divisivo."
Ecco, io in questo giorni di campagna elettorale, ma anche prima, sto lavorando per unire, anche se intorno sento crescere un clima di divisione e chiusura.
Ho avuto l'occasione di partecipare, a nome di Crivello, a diversi confronti organizzati da associazioni, giornali di quartiere, TV locali e nei prossimi giorni dagli studenti medi. E anche nei momenti più concitati, c'è stato modo di imparare, incontrarsi.
Questo è il bello della politica, prendersi anche delle belle gatte da pelare, per cui è più facile prendere l'insulto che l'applauso, ma essere nelle condizioni di spiegare le proprie posizioni, e, se pur nella differenza, far nascere nuove riflessioni in te e in chi ti ascolta.
Così con enorme soddisfazione ho preso parte al confronto con le "Associazioni in Rete" che mi hanno presentato un esempio positivo di collaborazione tra realtà che non chiedono niente, anzi vogliono essere in condizione di dare. Sono poi andato al confronto organizzato da "Il Corniglianese" che da 5 anni racconta le vicende di Cornigliano e con piacere ho sempre letto ritrovandomelo nella posta da Consigliere Municipale. C'è stato il confronto formativo a Quarto, organizzato dagli scout, in cui ho avuto il piacere "sfidarmi" con Bucci che usava una marea di parole inglesi a caso pronunciandole con un vago accento milanese. Molte le interessanti domande, anche sulla ben più genovese rumenta.
Infine il faccia a faccia a Primocanale su futuro e lavoro e che potete rivedere.
Vorrei che la campagna durasse ancora un bel po', per poter avere ancora più occasioni di dibatto, perché è dall'incontro che nascono le migliori idee e l'informazione si può verificare, contestualizzare, però poi mi ricredo. Riaccendo il cellulare, e dopo queste iniziative, mi ritrovo pieno di segnalazioni di notizie false messe in giro da belinoni esagitati che gridano allo straniero e al degrado.
Potrei farne un elenco lungo, ma penso che sia ben più importante giocare d'attacco portando avanti le nostre idee ed esperienze, invece di sprecare parole contro chi getta fango sui social.
Ma una cosa vorrei riprendere, visto che gli allarmismi crescono.
Come già il Candidato Presidente del Medioponente Mario Bianchi ha sottolineato, in Via Siffredi, ex mutua, se si son visti dei lavori questo non vuol dire che si stia aprendo un "centro d'accoglienza", anzi in quell'area è previsto un centro per anziani.
Chi va dicendo nei vari gruppi con toni da ventennio che in quelle zone ha visto faccette nere, dice fesserie.
Quando sono state interpellate le autorità competenti per la gestione dei profughi ci hanno risposto con una sonora risata, dicendo che non sanno neanche dove fosse Via Siffredi, ed erano meravigliati che avessimo una via dedicata ad un porno attore (è un altro Siffredi, ovviamente).
Nel programma di Crivello, e nell'azione di cinque anni di Municipio, si afferma chiaramente l'impegno per l'integrazione e l'accoglienza.
Ma mai integrazione e accoglienza potranno avvenire nella disinformazione, è con l'incontro e la trasparenza che affronteremo ogni questione, in particolare quelle più delicate.
Teniamolo a mente, mettiamo un segnalibro a questa pagina del diario.

Alberto SPATOLA

sabato 29 aprile 2017

Mi candido per il Consiglio Comunale, con Gianni Crivello.

Quando ieri ho firmato per accettare la candidatura al Consiglio Comunale di Genova per la lista "Gianni Crivello Sindaco" non mi sono fermato molto a riflettere, avevo altri impegni e ho continuato dritto tra le incombenze di giornata.
Poi, arriva la sera e la notte, e chi mi conosce sa che per me è momento di riflessione, il momento per le idee così forti da non far dormire.
Quel che ho pensato è che a 25 anni essere candidato per il Comune di Genova, chiamato a mettersi in gioco direttamente dal candidato Sindaco, è una bella responsabilità.
Devo quindi ringraziare Gianni Crivello per l'opportunità.
Grazie alla sua disponibilità si può ancora investire nel centrosinistra.
Con la sua storia popolare, slegata dalle appartenenze, ma legato a le sue radici territoriali, Crivello è la persona giusta con cui iniziare questa sfida.
Per questo ho accettato la candidatura nella sua lista "Gianni Crivello Sindaco".
Ma al di là della stima e confidenza personale, dell'esperienza da Consigliere municipale a Sestri Ponente e Cornigliano e impegno nell'associazionismo di stampo internazionale ed europeo, so che la proposta mi è arrivata, non per rappresentare me stesso, ma per dare voce agli ambienti della città che frequento e a cui sono vicino.
Perciò inizio questa avventura e come prima spesa per la campagna elettorale cambierò un pezzo alla mia bicicletta perché voglio pedalare, girare tanto.
Voglio incontrare le persone, non produrre slogan da mettere su manifesti.
Voglio spiegare e raccontare le mie idee per Genova e raccogliere le energie migliori tra chi ha a cuore la città.
Ci sarà chi è interessato solo a collocarsi politicamente, invece la mia priorità è Genova e io sono pronto a rimboccarmi le maniche.
Al lavoro quindi per rappresentare il quartiere in cui vivo e sono nato e in cui sto concludendo l'esperienza da Consigliere municipale del Medioponente, Municipio in cui si voterà di nuovo (scheda rosa) e per cui ho contribuito a far nascere la bellissima esperienza del Progetto Civico Municipale "Il Prossimo Medioponente" che sosterrò con tutta la mia forza.
Al lavoro per Genova, al lavoro per una Genova con più opportunità, più attenzione ai cittadini, per una Genova più europea.

Alberto Spatola

lunedì 15 febbraio 2016

Petizione e Questionario per sostenere e discutere la Riforma dei Municipi di Genova

Lunedì 8 Febbraio sono state approvate nel Medioponente le mie due Mozioni sulla riforma dei Municipi. E la cosa non è passata innoservata, c'è stato pure un bell'articolo in merito su Genova24. 
È stato però solo l'ultimo passo di un lungo percorso che deve continuare, prima l'idea l'ho presentata in Commissione, è stata poi approvata, dopo quattro riunioni, con modifiche significative, e infine discussa in Consiglio.

Ma ora?

Ora il Comune dovrebbe discutere e valutare la proposta, ma affinché questo avvenga ci si deve far sentire!
Per questo ho creato una petizione a sostegno della idea e spero che anche tu voglia firmare con convizione.

Puoi trovare la petizione
"Rivoluzione a Genova, sostieni la Riforma dei Municipi!" qui.

Ma non è un pacchetto chiuso, la proposta chiede un percorso dal basso che dia più rappresentanza. Non a caso sta facendo discutere molto.
Quindi non vorrei che i dubbi, i suggerimenti e le idee si perdessero tra i commenti di Facebook.
Per questo ho creato un questionario sui punti principali delle mozioni.
Vuoi dire la TUA? puoi!

Puoi compilare il questionario
"Riforma Municipi di Genova, prendi parte alla Rivoluzione!" qui.

Hai ancora dubbi sulla proposta?
Spero di togliertene molti leggendo il testo dei miei interventi in Consiglio di Municipio:
- il primo a sostegno della mozione generale di riforma dei Municipi, 
- il secondo a sostegno della mozione sul sistema elettorale dei Municipi. 

Grazie del sostegno!

Alberto Spatola, il Consigliere

lunedì 8 febbraio 2016

Mozioni su Riforma dei Municipi e sistema elettorale. Consiglio Medioponente 8-2-2016

Come narro da due post, uno per la presentazione l'altro per la votazione in Commissione I, sto portando avanti due mozioni che promuovono una radicale riforma dei Municipi genovesi.

Oggi alle ore 14,30 ci sarà Consiglio municipale del Medioponente in cui verranno discusse per una approvazione, o bocciatura, definitiva, anche se ovviamente, se pur approvate rimangono proposta all'amministrazione comunale.

La prima "Mozione su Riforma dei Municipi" chiede la realizzazione, come già previsto dallo Statuto del Comune, dell'Osservatorio sul decentramento per riformare in tempi certi la macchina comunale, attraverso un meccanismo dal basso che coinvolga tutti i Municipi.

La seconda "Mozione su riforma del sistema elettorale dei Municipi" propone invece una puntuale riforma del sistema istituzionale ed elettorale dei Municipi genovesi.

Già un primo merito questa proposta lo ha avuto, se prima il confronto era tra i corridoi, con a volte imbarazzanti silenzi tra diversi organi comunali, tra palazzi, ora inizia a filtrare il dibattito alla luce del sole essendoci stato un articolo su Genova24 in merito alla mia proposta.
Porto avanti questa idea da oltre un anno ed è protocollata da mesi, ma grazie questo articolo ho visto molti miei contatti, e non solo, discutere del sistema elettorale proposto.
I punti che più hanno fatto discutere e hanno lasciato perplessità son stati il voto agli immigrati, ai sedicenni e il premio di maggioranza alla lista invece che alla coalizione.
Noto con piacere che la doppia preferenza uomo/donna non crea più troppi stupori, anzi, in ogni caso ho letto le varie critiche e discussioni e spero domani, nella presentazione, di saper uscire dai singoli elementi tecnici e saper dare delle esaurienti spiegazioni, politiche.
Spero di avere il video degli interventi.

Non convincerò tutti, poco ma sicuro, ma iniziamo a discutere.

Ora Genova!

Alberto Spatola, il Consigliere

mercoledì 25 novembre 2015

Riforma dei Municipi di Genova. Ri-Forma che è anche Ri-Sostanza.


Quest'oggi presenterò in Commissione I (prima) del Municipio Medioponente due mozioni.

La prima più generale su una riforma di tipo istituzionale dei Municipi genovesi.
La potete leggere qui.

La seconda invece specifica sulla riforma del sistema elettorale dei Municipi.
La potete leggere qui.
Volendo ho anche preparato delle slide esplicativ-divulgative che potete vedere qui.

Sono molto più di semplici proposte di Riforma, come detto, sono sostanza!

Sono due mozioni separate, ma collegate. La prima è soprattutto di metodo, chiedendo a gran voce che i Municipi vengano riformati, altrimenti è meglio chiuderli, dando nuove competenze e che questo cambiamento sia guidato dal basso, non da qualche ufficio senza consenso politico.

Per dimostrare che questa riforma si può fare e che i Municipi sono pronti ad avanzare idee, e non solo mugugni, si propone come riformare l'attuale sistema elettorale, "il colabrodum", perché fa acqua da tutte le parti. L'attuale sistema piega le istituzioni ai Partiti e agli accordi, col rischio di rendere i Municipi, istituzione più prossima, ingovernabile e schizzofrenica.

Nel concreto si chiede che vengano date ai Municipi le competenze già previste dallo Statuto del Comune di Genova, ma che non sono in grado di svolgere per mancanza di fondi.
Per esempio rafforzare le aree tecniche, che quando si rompe una finestra in una scuola o in un asilo è un dramma capire chi riesce e deve ripararla.
Per esempio, vista la mancanza cronica di risorse, fare un regolamento comunale del volontariato, chiaro e semplice, che consenta ai cittadini di aiutare i Municipi in opere di piccola manuntenzione, cosa spesso difficile da portare avanti per problemi burocratici. Nel Medioponente lo abbiamo provato per la pulizia dei rivi, tema fondamentale.

Chiediamo poi che il sistema elettorale sia uno strumento di democrazia e non di spartizione del potere (per cui provate a leggere e non a sbuffare pensando che sia solo politichese) quindi si propone:
- possibilità di voto a tutti gli immigrati con permesso di soggiorno, e possibilità di voto per i sedicenni.
- Doppia preferenza che sia uomo/donna, come è già ora per i Comuni, perché non c'è migliore cambiamento di quello di una onda rosa nelle istituzioni!
- Elezione diretta del Presidente di Municipio, com'è adesso per Sindaco e Presidente di Regione (quindi con voto disgiunto, ma in questo caso con schede separate).
- Premio di maggioranza che tenga conto dell'affluenza, perché va bene governare, ma qualcuno si deve pur rappresentare!
- Introduzione di un limite di mandati non solo per il Presidente, ma anche per i Consiglieri. Tre mandati e poi ci sono tanti giovani attivi nei quartieri che possono dare il loro contributo.
- Diminuzione dei Consigli municipali da 24 a 19 membri, in linea con le diminuzione avvenute per i Comuni.
- Basta coi ribaltoni! Possibilità di sfiduciare il Presidente solo e soltanto se si ha un nome alternativo, invece di fare i congressi di Partito nei Consigli sulle spalle dei cittadini.
E molto altro ancora più in dettaglio che potete vedere nel testo integrale.

Ritengo che sia un tema fondamentale, da cui dipenda il futuro della città.
Alle scorse elezioni, del 2012, per i Municipi e il Comune di Genova ci son state due novità fondamentali: una maggioranza in Comune trainata dalla "sinistra arancione" e i tanti giovani nei Municipi, premiati da molte preferenze, portatori di una forte carica innovatrice.
Io penso che questi giovani siano stati o cooptati o isolati (per quanto mi riguarda hanno provato a cooptarmi e infine isolato) e che la "sinistra arancione" almeno a Genova stia faticando di fronte alla sfida del governo.
Molto è dovuto ad errori delle sinistre e dei giovani, ma il vero limite è la macchina del Comune, anche quella istituzionale.
Per cui riformarla è una questione di sostanza, non fuffa!

Disponibile ad ogni tipo di confronto sul tema, di chiarimento e aggiornamento.

Grazie se avete letto fino a qua!

Alberto Spatola, il Consigliere del Medioponente


martedì 20 ottobre 2015

Sono un abusivo, dimissioni dal Partito.

Questa la lettera che ho oggi presentato in Assemblea PD Genova:
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Sono un abusivo.
Sono un abusivo perché ormai senza casa politica, di fronte agli sconvolgimenti delle ultime regionali ho detto che i dubbi sono il metro del mio pensiero.
Poi ho iniziato a far chiarezza cogliendo l'opportunità di una distanza voluta e ora ricercata.
E mi è chiaro come il PD sia un Partito ormai perso e che a sinistra non sta nascendo nulla di utile, quindi, come avrei voluto fare durante la campagna elettorale, è arrivato il momento che mi dimetta da organi che sto occupando abusivamente essendo ormai senza casa politica e avendo preso una decisione chiara col voto di Maggio: non aderire ad altri soggetti, ma scegliere liberamente, senza appartenenze.
Mi sono illuso che questa mia voglia di libertà potesse essere contagiosa e facesse nascere una rete di indipendenti di centrosinistra che anteponessero Genova ai giochi di palazzo, alle sigle.
La città declinante prima del palazzo marcio, sarebbe arrivato il momento di pensare a Genova, Ora Genova, ma siamo invece sempre più condannati alla dittatura del presente, alla mancanza di prospettiva, sempre più intenti a costruire carriere e accordi, invece che popolo e idee.

Per cui formalizzo le mie dimissioni dalle Assemblee provinciali e regionali del PD di Genova e Liguria, le mie dimissioni dal direttivo del Circolo PD di Sestri Ponente e comunico che non rinnovo la tessera dell'anno 2015.
Rendo noto il fatto, per iscritto, al Segretario, del territorio di Genova, Alessandro Terrile.
Chiedo che comunichi, a chi di dovere, per quanto compete l'assemblea regionale e il direttivo del PD di Sestri Ponente, mettendo a conoscenza gli iscritti ai Circoli PD di Sestri e Cornigliano.

Da ultimo mi sono definito un "attivista a chiamata" che sogna di mettersi in proprio.
Il mio impegno sarà in questo senso: spendermi per singoli progetti che valgano la pena. L'ultima "chiamata" a cui devo, con piacere, ancora rispondere è quella di 413 cittadini del Medioponente che mi hanno eletto Consigliere di Municipio votando me e il Partito Democratico.

Per questo continuerò a svolgere il mio compito di Consigliere nelle file del gruppo del Partito Democratico del Medioponente, da indipendente, e continuerò a contribuire economicamente al Partito con la parte di "gettone di presenza in Consiglio" che gli spetta come accordato nel 2012.

Sempre che questo sia accettato, perché come si può capire di fare l'abusivo non ho nessuna intenzione, per cui mi si faccia sapere chiaramente se un battitore libero è sopportato, io non ho remore ad allontarmi ancora un po'.

Questa politica non offre possibilità di cambiamento e azione: è speculazione finanziaria fatta consenso, in cui ognuno mi dice di fare carriera o di provare a cambiare le cose, e quando chiedo come, mi si inizia a parlare di "presidiare il fortino" o di "fare le scarpe" a qualcuno. 
Preferisco rimanere coi piedi per terra, con le mie scarpe e non essere più un abusivo.
Così senza tetto per essere capace di guardare il cielo.
L'ultima volta che l'umanità il cielo lo ha guardato è andata sulla luna.
Quando torneremo a farlo anche noi?
Io ora.

Alberto Spatola

martedì 8 settembre 2015

Post inutile per gente inutile, dei referendum e altre magagne

Avviso ai naviganti, questo post è scritto solo come atto di narcisistica chiarezza e trasparenza con un tocco di generosità per i tanti pettegoli della politica.
Ebbene si oggi ero al banchetto referendario di Possibile in Via Sestri.
Non ero ad organizzare, ma un amico mi ha chiesto di dare una mano, e visto che potevo, mi sono messo a disposizione e dopo due ore di raccolta firme mi son sentito di dirgli grazie, perché mi ha fatto fare qualcosa di costruttivo e buono.
Sono quindi in Possibile, il movimento fondato da Giuseppe Civati, e altri, uscendo dal PD? Assolutamente NO.
I referendum non li ho nemmeno firmati tutti e otto, ma solo sei (quelli sulla legge elettorale non mi convicono, 'sta legge elettorale e la riforma costituzionale a me garbano vagamente).
Questo è quanto, non c'è altro da aggiungere, altro non è cambiato. Per le voci di corridoio e i veleni c'è sempre spazio quindi non mi dilungo, e se qualcuno vorrà firmare firmerà, io sono soltanto "un attivista a chiamata" che sogna di mettersi in proprio.

Alberto Spatola, con disillusione

domenica 24 maggio 2015

Al voto! Con Luca Pastorino e Marcello Napoli

Luca Pastorino
Più che un voto sarà una zingarata per me.
Verrò giù apposta dalla Slovenia per votare, affitterò una macchina e darò mille passaggi in "bla bla car".
Per cui la domanda è chi me lo fa fare?
Luca Pastorino che è candidato Presidente della Liguria e Marcello Napoli candidato al Consiglio regionale per "Rete a Sinistra" potrei rispondere brevemente, ma c'è di più.
Per la prima volta mi ritrovo a votare al di fuori del recinto democratico.
Per un iscritto da oltre 7 anni e rappresentate nelle istituzioni del PD, da quasi 3, non è cosa semplice e la scelta è ponderata, e ponderato è il fatto di renderlo pubblico.
Penso che due persone come Luca e Marcello meritino il mio pieno sostegno, perché per me politicamente son come un fratello maggiore e uno zio, con cui ho condiviso tante avventure umane e politiche e anche qualche divergenza.
Sono due calciatori, e pur non avendoli mai visti giocare, me li immagino aggueriti, pieni di stile, abilità tattica e con l'incredibile capacità di rassenare il peggior clima da spogliatoio, per cui per me, portiere sgraziato nel calcio a 5 (più facilmente 4) del giovedì sera, sono spesso un modello, quel sorriso, humour e parlata silenziosa, a volte un po' mangiata, che li fa subito essere amici.
Sono poi espressione di "Rete a Sinistra", un laboratorio politico su cui ho dubbi, l'ho visto da vicino e ne conosco i protagonisti, ma che penso meriti più di un voto, insomma una bella scommessa su cui è giusto e doveroso puntare, perché la nostra Liguria ha bisogno di onestà e di un progetto con tutti gli occhi sul territtorio e non soltanto gli accordi di potere, perché il PD, in particolare in Liguria, è sempre più "il potere per il potere".
"Rete a Sinistra" ha saputo mettere in campo molte candidature valide a cui mi dispiace non offrire altrettanto sostegno, ma qualificano un progetto che è di squadra, anzichè la solita guerra tra bande delle preferenze, una battaglia solitamente piena di codici d'onore e sgambetti a cui nel 2012 avevo preso parte con le municipali e che spero di aver portato avanti con lealtà e correttezza.
C'è un capolista, Gianni Pastorino, che si è presentato subito a me con un difetto evidente, essere compagno di classe di mio padre #SiScherza, ma con cui ho avuto modo di parlarci e ho colto una solida preparazione politica e capacità di analisi che, in un mondo sempre più di improvvisati, fanno emozionare.
C'è un Consigliere comunale, Enrico Pignone, con cui condivido l'amore "Borselliniano" per Sestri Ponente ("Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore consiste nell'amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare." P.Borsellino) e che è tra i più efficaci nel spingermi tra le braccia di un nuovo soggetto politico dicendomi che c'è bisogno di gente come me.
E ci sono molti altri in "Rete a Sinistra" che conosco o che conoscerò.
Infine so che alcuni di coloro che mi seguono hanno un certo ritegno nel votare "Rete a Sinistra" per cui avrei altri consigli, ma in ogni caso il mio candidato Presidente è Luca Pastorino.
La "Lista Pastorino" in cui c'è candidato Gianpy Malatesta, un amministratore "pane al pane e vino al vino" che sa appassionarsi come non mai e che sto seguendo da Lubiana sui social network con enorme piacere, perché so quanto sia travolgente.
E poi per chi è ostinato a votare PD il mio parere è che la preferenza sia da dare a Sara Di Paolo, con questa campagna elettorale sta conducendo un "viaggio ligure" alla ricerca di energie da liberare, un messaggio positivo e di speranza, che in un PD ligure ancorato in queste regionali alla logica del "meno peggio" fine a se stessa risulta una vera perla rara.
Marcello Napoli
So che arriveranno le critiche e i veleni da corridoio politico con questa mia dichiarazione di voto, ma la mia è una dichiarazione estremamente personale, di fiducia, fatta col cuore. Perché in sette anni di esperienza politica ho imparato, che di strateghi, di proclami e collocamenti ideologici fini a se stessi non ci si può fidare e spesso offrono profonde delusioni. Io non voglio essere tra chi delude, spero di non starlo facendo adesso e son pronto a discutere e a confrontarmi (ne ho un gran bisogno) con chi volesse.
Grazie e buon voto!

Alberto Spatola

domenica 26 aprile 2015

Lettera ad un Partito perso

La faccio breve.
Potrei rendere la riflessione molto più profonda, ma è della semplicità che siam voraci.
Il PD era una somma di conservatorismi passati che dovevano produrre il progressismo del futuro, una contraddizione all'apparenza, ma che ha guidato molti, o per lo meno così per me è.
Ora che i conservatorismi passati stanno svanendo la logica si presenta al posto del progetto e così è sempre più concreta la nascita del conservatorismo del presente.
Lo so è ingeneroso semplificare l'incalzante attualità con così poche parole, ma l'intollerabilità sta nelle dinamiche locali del PD, il trasformismo ingenito, l'immoralità e piratismo fatto a cultura politica, la mancanza di riflessione per ottenere la riforma, a volte necessaria, ma mal fatta, spesso inutile, ogni tanto chiara espressione di una politica conservativa e di austerity da periferia dell'impero.
So, come amo dire, che è il governo il metro della politica o, meglio ancora, ma stavolta è Don Milani, bisogna avere il coraggio di sporcarsi le mani. Ma qui, come da 150 anni, si tratta più del solito barcamenarsi, poi per carità si è saputo mettere Berlusconi e alcuni tratti del berlusconismo in soffitta, ma dal cambiare si è lontani.
Penso che il PD di oggi sia più presentabile, ha un suo profilo, ma per quanto camaleontico, "Partito della Nazione", non mi va bene, anche e soprattutto perché manca l'ossigeno per portare avanti idee alternative, come sempre è stato, ma prima c'era la speranza di rottamarli.
Per cui arriva il momento delle scelte, il momento del "che fare?", come ho già scritto.
Non mi metterò certo a firmare manifesti dei dissidenti, perché il voto disgiunto si fa, non si dice, ed ad un certo punto bisogna avere il coraggio di chiedersi se si vuole avere responsabilità in una comunità politica anche coi suoi disvalori oppure no, perché la purezza non c'è e non c'è mai stata.
E il cuore dell'interrogarsi è se il PD è un partito che si è perso, o un partito perso?
Fuori di gioco di parole, il PD è irrecuperabile? Vogliamo far la storia facendogli ritrovare la strada o guardandolo all'orizzonte mentre va alla deriva?
Guardando alla Liguria e guardando a queste ore tutto appare senza speranze, ma dobbiamo saper uscire dalla dittatura del presente, come direbbe Zagrebelsky, e così la domanda diventa più complessa.

Alberto Spatola

giovedì 18 dicembre 2014

Seduta Consiglio municipale 18-12-2014

Oggi, Giovedì 18 Dicembre, alle h 14,30 Consiglio municipale del Medioponente di Genova.
L'ordine del giorno è disponibile qui.   
Se non riuscite ad esserci qui la diretta streaming, poi l'immancabile "cronaca" Twitter attraverso #MedioPonente.

Buona visione!
Alberto Spatola, il Consigliere

giovedì 4 dicembre 2014

Seduta Consiglio municipale 4-12-2014

Oggi, Giovedì 4 Dicembre, alle h 14,30 Consiglio municipale del Medioponente di Genova.

L'ordine del giorno è disponibile qui.   

Il tema principale è il parere in merito al Piano industriale AMIU.

Se non riuscite ad esserci qui la diretta streaming, poi l'immancabile "cronaca" Twitter attraverso #MedioPonente.

Buona visione!

P.S.: Ecco il Piano industriale AMIU... Vedo se riesco a recuperare le slide proiettate.

Alberto Spatola, il Consigliere

domenica 28 settembre 2014

Seduta Consiglio municipale 29-9-2014

Domani, alle h 14,30 Consiglio municipale del Medioponente di Genova.

L'ordine del giorno è disponibile con la convocazione qui.

Il tema principale è il programma di investimenti in conto capitale per lavori di manutenzione ed espressione di pareri in merito al PUC comunale.

Se non riuscite ad esserci qui la diretta streaming, infine l'immancabile "cronaca" Twitter attraverso #Medioponente
Buona visione,


Alberto Spatola, il Consigliere

martedì 16 settembre 2014

Seduta Commissione III 16-09-2014

Tra pochissimo alle h 14,30 seduta di III Commissione del Municipio MedioPonente.

L'ordine del giorno con la convocazione qui.

Per le Commissioni non vi è streaming, ma come sempre diretta su Twitter attraverso #Medioponente.

 Alberto Spatola, il Consigliere

lunedì 14 luglio 2014

Seduta Consiglio municipale 14-07-2014

Tra pochissimo, alle h 14,30 Consiglio municipale del Medioponente di Genova.

L'ordine del giorno è disponibile con la convocazione qui.

Il tema pressoché unico e principale e il parere sul bilancio comunale che ci è stato illustrato qualche giorno fa.
Qui l'illustrazione avvenuta nella seduta di tutti i Consigli municipali.

Se non riuscite ad esserci qui la diretta streaming, infine l'immancabile "cronaca" Twitter attraverso #Medioponente
Buona visione,

Alberto Spatola, il Consigliere

mercoledì 9 luglio 2014

Consigli di presentazione del bilancio

Post, ex-post sui Consigli municipali in cui la Giunta comunale ha illustrato il bilancio di Genova.
In calce le slide che ci hanno inviato nel pomeriggio, visibili anche qui.

Buona lettura

#MedioPonente


domenica 29 giugno 2014

Seduta Consiglio municipale 30-06-2014

Domani, 30 Giugno 2014 alle ore 14,30 ci sarà Consiglio municipale del MedioPonente di Genova.

L'ordine del giorno è disponibile qui.

Incontreremo i lavoratori di Piaggio Aero,
dopodichè, oltre ad altre questioni tra cui sicurezza e manutenzioni,
discuteremo la mozione presentata dalla maggioranza (PD, SEL, Gr.Misto) in merito al progetto edilizio tra Via S.G.Battista e Via Faraggiana (il vecchio mulino sul Cantarena), in cui esprimiamo la nostra totale contrarietà al progetto,
potete trovare il documento qui.

Se non riuscite ad esserci qui la diretta streaming, infine l'immancabile "cronaca" Twitter attraverso #Medioponente

P.S.: Qui l'importante mozione della maggioranza sulla sicurezza degli assistenti sociali infine ci tengo a sottolineare come il Consiglio municipale si sia concluso ricordando i fatti del 30 Giugno 1960.
P.P.S.: Dicono di noi [http://goo.gl/zpMzom]

Buona visione,
Alberto Spatola, il Consigliere 

venerdì 6 giugno 2014

PD di Sestri, una analisi del voto.

Ieri sera il Circolo PD di Sestri Ponente ha riunito il suo direttivo e tra i molti interessanti argomenti ha anche affrontato una analisi dell'ultimo voto europeo.
Mi era stato chiesto di fare alcune slide a proposito col "gruppo formazione" del Circolo, questo è il risultato ... Tutto vostro:

 
Alberto Spatola, il Consigliere

lunedì 14 aprile 2014

Seduta Consiglio municipale 14-04-2014

Oggi, 14 Aprile, alle ore 15,30 (sulla convocazione c'è scritto 14,30, ma c'è stato uno slittamento) ci sarà Consiglio municipale MedioPonente di Genova.

L'ordine del giorno è disponibile qui.

I temi principali del Consiglio saranno "Piaggio Aero industries" e "il programma triennale dei lavori pubblici" che potete trovare qui.

Se non riuscite ad esserci qui la diretta streaming, infine l'immancabile "cronaca" Twitter attraverso #Medioponente

Buona visione,
Alberto Spatola, il Consigliere