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venerdì 11 ottobre 2013

I miei 500 giorni

Durante la campagna elettorale per il Municipio mi sono ritrovato spesso spiazzato dagli elettori.
Per esempio stavo incontrando alcuni commercianti e uno mi fece: "io sono disposto a votare solo chi dice che è in grado di tradire il proprio Partito, solo chi è disposto a fermare il proprio gruppo su alcune questioni".
Non ero pronto ad una affermazione del genere, infatti su quella frase ci ho riflettuto a lungo, come su molte altre, e mi son detto che non dovevo essere innanzittutto uno disposto a fermare il proprio Partito, ma uno testardemente dedito a spronarlo e spingerlo in determinate direzioni.
Così sto facendo il Consigliere municipale di maggioranza.
Da 500 giorni.
Sono passati esattamente 500 giorni dal primo Consiglio e pensando a quel numero mi viene in mente un film, 500 giorni insieme, che ben poco c'entra con la politica e le istituzioni locali, ma che ha una bellissima scena in cui c'è il confronto tra le aspettative e la realtà del protagonista.
Un po' mi succede lo stesso con l'esperienza municipale e devo dire che la mia storia è molto meno drammatica.
Conoscevo le difficoltà del Municipio e quelle ho trovato, conoscevo le potenzialità del Municipio e queste sto sfruttando.
A partire dal primo giorno, di questi 500, mi sono impegnato su pochi temi concreti, usando come bussola la lettera che ho inviato a molti sestresi e alcuni corniglianesi, e che ogni tanto rileggo.
Sin da subito ho promosso la diretta streaming delle sedute, facendo così essere il Medioponente il primo Municipio di Genova dotato di questo mezzo.
Ho poi ripreso la battaglia, contro le sale gioco, del Municipio Valpolcevera, promossa dal Consigliere Walter Rapetti, e grazie a Don Gallo (e indirettamente a Nicole Minetti) questa battaglia di legalità ha trovato la voce necessaria, visto che aveva già il supporto di numerose associazioni, per esempio LIBERA, che da tempo sottolineavano la gravità del fenomeno. Così il Comune di Genova ha addotato uno dei regolamenti più stringenti d'Italia.
Potete immaginare la mia (piccola) contentezza nel vedere nei bar scritto "le slot si spengono alle ore 19", potete immaginare anche lo sconforto nel sapere che quel regolamento comunale rischia di essere stralciato per via di "lotte in punta di diritto".
Nonostante le aspettative rimane comunque la rabbia nel vedere come il Municipio, possa fare soprattutto solo il "sindacato di territorio", l'orecchio, non collegato al cervello, del Comune di Genova.
Avevo chiesto, come si volesse sfruttare l'occasione delle Città Metropolitane per riformare i Municipi, ma attendo ancora risposta dal Consiglio di Dicembre 2012.
Questi alcuni fatti di particolare rivelanza, poi c'è il lavoro quotidiano, le tantissime iniziative, che nel Medioponente non mancano mai, e alcuni momenti di studio che mi hanno portato ad elaborare nuove proposte di cui presto vi metterò a parte, e infine il continuo rapporto con la giovanile PD del Medioponente, che aveva proposto la mia candidatura.
Questi 500 giorni sono solo un pezzo del viaggio che sto facendo (che vorrei continuasse fino a scadenza naturale, poiché credo che non vi sia alternativa a Doria, e a questa Giunta), ma son serviti per aver più chiara la rotta, spero quindi in altri "500 giorni insieme".

P.S.: Neanche il tempo di pensare ai 500 giorni, che sono diventati 501.

Alberto Spatola, il Consigliere

domenica 18 novembre 2012

#PrimariaMente, i programmi dei candidati al confronto

Lunedì 19 Novembre alle ore 20,30 vi sarà una iniziativa organizzata dai Circoli dei Giovani Democratici del CentroOvest (Sampierdarena e...) e MedioPonente-Ponente (Sestri Ponente e...) in cui si metteranno a confronto i programmi dei candidati alle primarie del centrosinistra del 25 Novembre.
Vi saranno diversi esponenti dei comitati locali dei candidati, in rappresentanza di (ordine apparizione nella scheda):
Bersani, ViceSindaco di Genova Stefano Bernini;
Puppato, ex Consigliera comunale Michela Tassistro;
Vendola, Segretario SEL Genova Antonello Sotgiu;
Renzi, ex Consigliere comunale Enrico Ivaldi.
Tutta l'iniziativa è stata organizzata grazie all'apporto fondamentale di internet, attraverso la pagina fan di Facebook "PrimariaMente", con cui abbiamo selezionato le domande e pubblicizzato l'iniziativa.
Sono state scelte cinque domande su Ambiente (24miPiace), Lavoro, ILVA (24miPiace), Europa (23miPiace), Rapporti con la Chiesa (23miPiace), Istruzione (21miPiace), i "candidati" avranno 4 minuti per rispondervi e le domande verranno poste da ragazzi e ragazze del pubblico.
Vi sarà anche un collegamento con Primocanale.
Se vorrete esserci l'appuntamento è quindi Lunedì 19 alle 20,30 presso la sala CAP (Circolo Autorità Portuale) in Via Albertazzi 13, e qui c'è l'evento Facebook, per i più audaci quello di Google+ qui.

Buone primarie, buon voto!
P.S.: Ho preparato per la serata un sunto dei programmi sui temi rigurdanti il confronto di questa sera, potete trovare il file qui.


Volantino dibattito
Alberto Spatola































   



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mercoledì 3 ottobre 2012

Mi rottamo!

Lettera di dimissioni dagli organi di appartenza dei Giovani Democratici:

Ho sempre cercato, con tutti i ruoli che ho ricoperto, riuscendoci, anche coi ruoli minori come il rappresentante di classe, di legarmici il meno possibile, portando avanti un obbiettivo e uno stile, cercando d'essere un esempio per chi avesse voluto ricoprire l'incarico in seguito e prefiggendomi anche di creare, costruire, il necessario ricambio.
Questo stesso atteggiamento ho e ho avuto nei confronti dei “Giovani Democratici”.
Penso che il mio ruolo in questa organizzazione sia concluso, se non da semplice iscritto, uso quindi un termine ormai abusato: mi rottamo!
Lascio una giovanile che non mi piace, non è quella per cui mi sono impegnato da quando ho sedici anni, per quattro anni, è una giovanile chiusa, che è si di sinistra, ma solo nella tradizione, nel conservatorismo: nel guardarsi indietro.
È una giovanile, nel suo complesso, incapace di elaborare un futuro che è quello che secondo me spetta primariamente alle giovani generazioni, in particolare alla nostra, in questa epoca.
Vi sono sicuramente sprazzi di luce e “forze fresche”, nonostante tutto, che spero, anche a Genova, sappiano farsi spazio richiedendo il giusto ricambio, che, soprattutto in una giovanile, ci dev'essere.
Spero inoltre che anche altri sappiano mettersi da parte, in una giovanile che è tra le poche speranze per un Partito Democratico che deve e dovrà superare numerose storiche sfide che la società ora sta lanciando.
Per questo non farò mancare il mio impegno da militante per l'elaborazione politica, il rapporto con le istituzioni, in cui sono stato appena eletto, l'attività territoriale e quanto sia ritenuto necessario dagli attuali e futuri dirigenti, ma anche...
...Per questo presento le mie dimissioni da membro
della Segreteria GD di Circolo al Segretario Ezio Bellentani
e da membro della Direzione GD di Genova al Segretario Federico Tanda.

Alberto Spatola

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lunedì 19 dicembre 2011

Cosa si augurano i giovani per il 2012

Pubblico un mio articolo uscito questo mese sul giornalino del Circolo del Partito Democratico di Sestri Ponente:

Nel 2010 i giovani erano una generazione senza voce, tutti si chiedevano dove fossero: ci pensavano sonnolenti per via di anni di TV.

Nel 2011 abbiamo guadagnato spazio, è ora chiaro a tutti che i giovani esistono. Con la primavera araba, con gli indignati di Stati Uniti e Spagna, coi tanti precari che chiedono futuro e, non ultimi, con gli “angeli del fango”, i giovani partecipano, fanno originali e interessanti proposte, portano avanti legittime richieste, si sporcano le mani.

Se continueremo a percorrere questa strada, col 2012 arriverà il momento in cui i giovani non avranno solo voce, ma terreno fertile per le loro idee e la capacità di rappresentarle nella società.

La “generazione del futuro” di fronte all'anno prossimo si fa molti auguri, pur consapevole che non è un'epoca di sogni da realizzare, ma, per il momento, di conquiste da difendere.

I giovani vorrebbero, svegliandosi dalle baldorie di San Silvestro, aver la possibilità di conquistare un posto di lavoro e avere uno Stato che investe nell'istruzione: perché i cittadini, ancor di più se giovani, non devono sentirsi voci di bilancio, ma membri di una comunità.

La mia generazione vorrebbe, masticando il carbone della prossima epifania, poter costruire una politica che inizi ad affrontare grandi questioni, per esempio il tema del cibo, tra le radici profonde delle rivoluzioni mediorientali, il tema della cementificazione e la tutela del verde. Per poter toccare questi argomenti, i giovani vogliono la possibilità di influire sulle scelte del paese: i ragazzi chiedono partecipazione!

Gli auguri che i giovani si fanno per l'anno prossimo sono ben più numerosi dei pochi da me scritti, ma ho scelto solo questi auspici perché non c'è maggiore originalità, in questa generazione, che nel voler uscire dalle brutture delle città riscoprendo i territori, e, al tempo stesso, nel sentirsi globalizzati e figli di un'unica cultura europea.

Per capire se queste speranze, volute con impazienza, porteranno con sé qualche sbaglio dovremmo superare ancora molti “San Silvestro” e mangiare altro carbone, intanto non ci resta che lottare.

Alberto Spatola

lunedì 9 marzo 2009

Blog dei Giovani Democratici del MedioPonente

Ho un nuovo link:
http://gdmedioponente.blogspot.com/
VISITATE VISITATE VISITATE!
Un nuovo spazio per esprimere
liberamente le nostre idee.

venerdì 13 febbraio 2009

Carta d'intenti di Stefano Gaggero -Candidato Segretario Territoriale dei Giovani Democratici di Genova-


Carta d'intenti

1. Che cosa sono i Giovani Democratici?

    La prima cosa che dobbiamo chiederci è: "che cosa sono i Giovani Democratici?", più in generale: "che cos'è la giovanile di un partito?".
    La giovanile è, e deve essere, quell'organismo capace di fornire il proprio partito di idee nuove e di una valida classe dirigente.
    Una giovanile che funziona è quel luogo dove ragazze e ragazzi si confrontano ed elaborano politiche.
    Poiché non ha senso un'elaborazione politica che non contribuisca a determinare le scelte della collettività, una giovanile che funziona è anche quell'organismo in grado di imporre le proprie idee e le proprie politiche al suo partito.
    E poiché non hanno senso delle politiche nuove e geniali che siano lasciate in mano a una classe politica vecchia e logora, una giovanile che funziona è anche quell'organismo che ha la forza di far eleggere le sue ragazze e i suoi ragazzi migliori nelle istituzioni pubbliche e che li supporta affinché diventino alti dirigenti del loro partito.
    Tutto questo dovranno essere i Giovani Democratici qui a Genova se vorranno davvero servire a qualcosa, se vorranno davvero lavorare per una società migliore.

2. Come organizzare i Giovani Democratici

    La prima missione che noi Giovani Democratici di Genova ci troveremo ad affrontare, non appena eletto il nostro Segretario, sarà di darci un'organizzazione che ci permetta di realizzare i nostri scopi.
    La prima caratteristica di una simile organizzazione è l'apertura. I Giovani Democratici dovranno essere aperti alla partecipazione di tutte le ragazze e di tutti i ragazzi di Genova e della Provincia, studenti e giovani lavoratori. È necessario rifiutare certe concezioni che vedrebbero la giovanile come un club ristretto di amici aperto alla partecipazione di pochi.
    Ovvia conseguenza dell'apertura è la democraticità: non è davvero aperta e inclusiva quell'organizzazione che non è democratica. I membri dei Giovani Democratici dovranno essere gli unici e veri sovrani della giovanile. Attraverso di loro dovranno passare tutte le decisioni che abbiano rilevanza, dalla scelta del Segretario alla determinazione delle politiche da portare avanti.
    Un'altra caratteristica fondamentale di una vera giovanile è l'autonomia dal partito. I giovani devono influenzare il partito e non viceversa! Per questo i Giovani Democratici dovranno rivendicare con forza e senza timori il proprio ruolo autonomo nei confronti del Partito Democratico, e non dovranno avere alcuna remora a far sentire la propria voce ogni volta che occorra!
    Questione non secondaria implicata dall'autonomia è l'essere dotati di proprie risorse economiche. I Giovani Democratici dovranno pretendere che il Partito Democratico gli assegni una quota delle proprie finanze: non c'è organismo che tenga se non ci sono i soldi a supportarlo!
    I Giovani Democratici dovranno essere presenti nella società. Dovranno rifiutare visioni centralistiche e organizzarsi con numerosi circoli autonomi e vitali, diffusi in tutta Genova e la Provincia. Dovranno essere fortemente presenti in tutte le scuole superiori e nell'Università con proprie liste e propri rappresentanti. Dovranno dialogare e collaborare strettamente con il vario e dinamico mondo dell'associazionismo e del volontariato.
    Infine, l'intera organizzazione dei Giovani Democratici dovrà essere improntata al principio di responsabilità. Responsabilità, prima di ogni cosa, dei suoi membri e, in particolare, dei suoi dirigenti e di chiunque altro ricopra cariche.

3. Quali le idee dei Giovani Democratici?

3,1. Europa

    L'Unione Europea è, generalmente, se non bistrattata, ignorata. I Giovani Democratici di Genova non devono commettere questo errore e dovranno avere la consapevolezza che l'Unione e quella cosa che si permette il nostro attuale vivere in un sistema di prospere democrazie. Sarà nostro compito, anche dal nostro piccolo livello genovese, premere per una sempre maggiore integrazione degli Europei e per una riforma che renda l'Unione un vero Stato democratico.

3,2. Mondo

    I Giovani Democratici di Genova dovranno pronunciarsi con forza sulle questioni internazionali che si pongono e si porranno all'attenzione di tutti i cittadini del modo; i Giovani Democratici di Genova dovranno esprimere la loro volontà di un mondo democratico dove i diritti umani siano garantiti a tutti, dovranno condannare chiunque attenti a un tale ordine internazionale e dovranno ricordare che servono delle Nazioni Unite più forti e capaci di garantire un ordine siffatto.
    I Giovani Democratici di Genova potranno, in particolare, agire sul fronte della solidarietà internazionale, collaborando con le associazioni a ciò rivolte e domandando anche un maggiore coinvolgimento delle amministrazioni locali.

3,3. Democrazia

    I Giovani Democratici non dovranno perdere occasione per riaffermare i loro attaccamento ai valori della democrazia.
    Questo richiede, in particolare, di ricordare le origini dell'Italia e dell'Europa democratiche nella resistenza al nazifascismo.
    Richiede di battersi contro ogni forma di discriminazione, sia essa fondata sul sesso, l'età, l'origine sociale, la nazionalità, l'orientamento sessuale, la religione (solo per citare alcune forme di discriminazioni che a Genova e nella Provincia si manifestano in maniera acuta).

3,4. Economia e Lavoro

    Genova e la Provincia hanno notevoli potenzialità di sviluppo economico. In particolare, nei settori delle tecnologie avanzate (si pensi all'IIT e alle sue ricerche nel campo della robotica), della cultura e del turismo. E quasi superfluo, poi, ricordare che l'area metropolitana di Genova avrebbe tutte le carte in regola per svolgere la funzione di porta dell'Europa verso i nuovi mercati, sopratutto dell'Asia.
    Tuttavia, in nessuno di questi settori si è mai cercato di sviluppare tutte le potenzialità della nostra Provincia. Il che con tutti i noti e gravi problemi che ne conseguono (disoccupazione e fuga dei giovani in primo luogo).
    Dovrà essere impegno dei Giovani Democratici il cercare di imprimere un deciso cambio di rotta, in particolare cercando di determinare le azioni del Partito Democratico e le decisioni degli enti locali.
    Inoltre, i Giovani Democratici dovranno confrontarsi con quella che è una vera lotta per la civiltà: la lotta alle morti sul luogo di lavoro. Il porto di Genova è, in particolare, il luogo dove andrebbero concentrati gli sforzi maggiori per combattere questo abominio.

3,5. Affari Sociali

    I Giovani Democratici dovranno dire la loro anche in materia di affari sociali.
    Potremmo scrivere un libro sul tema. Citerò solo due problemi non secondari a Genova e in Provincia, forse i più importanti.
    Il primo problema, problema più generalmente di tutta l'Italia, è la carenza di politiche di sostegno alla famiglia. Questo a Genova si esplica in particolare nella scarsità di asili e di servizi di assistenza agli anziani. È inutile dire come tutto ciò sia a discapito delle giovani coppie.
    Il secondo è che la nostra area metropolitana non è vivibile, non è davvero a misura d'essere umano. Anche su questo i Giovani Democratici devono dire la loro e cercare di far sì che le cose cambino. La non vivibilità della nostra Provincia si manifesta in centomila modi diversi, se volgiamo limitarci degli aspetti che più immediatamente riguardano noi giovani potremmo ricordare l'inadeguatezza delle aree verdi, delle strutture sportive, dei servizi culturali (le biblioteche chiudono a ore impossibili, non c'è un sistema d'internet wireless urbano, i teatri costano troppo, e avremmo anche un patrimonio mondiale dell'Umanità, che però è in gran parte inaccessibile), dei trasporti pubblici.

3,6. Scuola e Università

    Sulla scuola e l'Università tanto sì è detto negli ultimi tempi. I Giovani Democratici dovranno affermare una visione completamente opposta a quella delle riforme Gelmini: l'istruzione è un bene primario e pubblico.
    Relativamente alla scuola, i Giovani Democratici dovranno rifuggire dall'idea di preoccuparsi solo dei licei, e dovranno prestare grande attenzione anche agli istituti tecnici e professionali, che nella nostra città sono, o quantomeno erano e in tal caso dovranno tornare a essere, centri d'eccellenza.
    I Giovani Democratici dovranno garantire ai rappresentanti nelle superiori che fanno loro riferimento il massimo supporto possibile nel garantire una scuola migliore. Analogamente dovrà procedersi nell'Università, nella quale, in particolare, ci si dovrà concentrare nel favorire una riforma dei sistemi interni.

3,7. Giustizia e Sicurezza

    Genova, come tutte le grandi città, e così anche la Provincia, ha problemi di sicurezza. Vero è che Genova risulta una delle aree più sicure d'Italia, ma questo significa poco. Il diritto dei cittadini, infatti, non si esaurisce nell'essere sicuri, ma anche nel sentirsi tali. E poi non possiamo trascurare fenomeni inquietanti come quello della criminalità giovanile, che ha assunto dimensioni non più tollerabili e va affrontato con decisione. I Giovani Democratici dovranno parlare anche di questo.

3,8. Immigrazione

    Genova e la Provincia si sorreggono anche grazie alla presenza di decine di migliaia di persone giunte qui da ogni parte del globo in cerca di un futuro migliore. Tuttavia niente è stato fatto, o comunque è stato fatto molto poco, per favorire l'integrazione di queste persone nella collettività. Si può segnalare soltanto come sia stata permessa la ghettizzazione degli immigrati, che sono finiti quasi tutti a risiedere nel Centro Storico.
    La mancata integrazione genera conflitti e tensioni; alimenta ingiustificabili fenomeni di razzismo e xenofobia tra gruppi contrapposti. I Giovani Democratici dovranno spendersi affinché gli enti locali potenzino il più possibile le loro politiche in favore dell'integrazione dei nuovi cittadini. Il forte supporto dei Giovani Democratici all'idea che il Comune di Genova aveva lanciato di estendere il voto anche agli stranieri da tempo residenti potrebbe essere un buon punto di partenza.

3,9. Ambiente

    La Provincia e la città di Genova potrebbero vantare un ambiente e un paesaggio magnifici (si pensi ai parchi e alle passeggiate di Genova, da Voltri a Nervi, si pensi a molte zone dell'entroterra e al Golfo del Paradiso), ma gran parte di questo patrimonio e trascurato.
    E che dire della raccolta differenziata, pressoché inesistente?
    Anche su questi temi, i Giovani Democratici non potranno esimersi dal portare avanti le loro idee e proposte.

Stefano Gaggero