venerdì 11 ottobre 2013
I miei 500 giorni
domenica 18 novembre 2012
#PrimariaMente, i programmi dei candidati al confronto
Puppato, ex Consigliera comunale Michela Tassistro;
Vendola, Segretario SEL Genova Antonello Sotgiu;
Renzi, ex Consigliere comunale Enrico Ivaldi.
Buone primarie, buon voto!
P.S.: Ho preparato per la serata un sunto dei programmi sui temi rigurdanti il confronto di questa sera, potete trovare il file qui.
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Volantino dibattito |
mercoledì 3 ottobre 2012
Mi rottamo!
Alberto Spatola
*Presto capirete perché dovrete "piantarla"...
spatolaa@gmail.com
lunedì 19 dicembre 2011
Cosa si augurano i giovani per il 2012

Nel 2010 i giovani erano una generazione senza voce, tutti si chiedevano dove fossero: ci pensavano sonnolenti per via di anni di TV.
Nel 2011 abbiamo guadagnato spazio, è ora chiaro a tutti che i giovani esistono. Con la primavera araba, con gli indignati di Stati Uniti e Spagna, coi tanti precari che chiedono futuro e, non ultimi, con gli “angeli del fango”, i giovani partecipano, fanno originali e interessanti proposte, portano avanti legittime richieste, si sporcano le mani.
Se continueremo a percorrere questa strada, col 2012 arriverà il momento in cui i giovani non avranno solo voce, ma terreno fertile per le loro idee e la capacità di rappresentarle nella società.
La “generazione del futuro” di fronte all'anno prossimo si fa molti auguri, pur consapevole che non è un'epoca di sogni da realizzare, ma, per il momento, di conquiste da difendere.
I giovani vorrebbero, svegliandosi dalle baldorie di San Silvestro, aver la possibilità di conquistare un posto di lavoro e avere uno Stato che investe nell'istruzione: perché i cittadini, ancor di più se giovani, non devono sentirsi voci di bilancio, ma membri di una comunità.
La mia generazione vorrebbe, masticando il carbone della prossima epifania, poter costruire una politica che inizi ad affrontare grandi questioni, per esempio il tema del cibo, tra le radici profonde delle rivoluzioni mediorientali, il tema della cementificazione e la tutela del verde. Per poter toccare questi argomenti, i giovani vogliono la possibilità di influire sulle scelte del paese: i ragazzi chiedono partecipazione!
Gli auguri che i giovani si fanno per l'anno prossimo sono ben più numerosi dei pochi da me scritti, ma ho scelto solo questi auspici perché non c'è maggiore originalità, in questa generazione, che nel voler uscire dalle brutture delle città riscoprendo i territori, e, al tempo stesso, nel sentirsi globalizzati e figli di un'unica cultura europea.
Per capire se queste speranze, volute con impazienza, porteranno con sé qualche sbaglio dovremmo superare ancora molti “San Silvestro” e mangiare altro carbone, intanto non ci resta che lottare.
Alberto Spatola
lunedì 9 marzo 2009
Blog dei Giovani Democratici del MedioPonente
http://gdmedioponente.blogspot.com/
VISITATE VISITATE VISITATE!
Un nuovo spazio per esprimere
liberamente le nostre idee.
venerdì 13 febbraio 2009
Carta d'intenti di Stefano Gaggero -Candidato Segretario Territoriale dei Giovani Democratici di Genova-
Carta d'intenti
1. Che cosa sono i Giovani Democratici?
La prima cosa che dobbiamo chiederci è: "che cosa sono i Giovani Democratici?", più in generale: "che cos'è la giovanile di un partito?".
La giovanile è, e deve essere, quell'organismo capace di fornire il proprio partito di idee nuove e di una valida classe dirigente.
Una giovanile che funziona è quel luogo dove ragazze e ragazzi si confrontano ed elaborano politiche.
Poiché non ha senso un'elaborazione politica che non contribuisca a determinare le scelte della collettività, una giovanile che funziona è anche quell'organismo in grado di imporre le proprie idee e le proprie politiche al suo partito.
E poiché non hanno senso delle politiche nuove e geniali che siano lasciate in mano a una classe politica vecchia e logora, una giovanile che funziona è anche quell'organismo che ha la forza di far eleggere le sue ragazze e i suoi ragazzi migliori nelle istituzioni pubbliche e che li supporta affinché diventino alti dirigenti del loro partito.
Tutto questo dovranno essere i Giovani Democratici qui a Genova se vorranno davvero servire a qualcosa, se vorranno davvero lavorare per una società migliore.
2. Come organizzare i Giovani Democratici
La prima missione che noi Giovani Democratici di Genova ci troveremo ad affrontare, non appena eletto il nostro Segretario, sarà di darci un'organizzazione che ci permetta di realizzare i nostri scopi.
La prima caratteristica di una simile organizzazione è l'apertura. I Giovani Democratici dovranno essere aperti alla partecipazione di tutte le ragazze e di tutti i ragazzi di Genova e della Provincia, studenti e giovani lavoratori. È necessario rifiutare certe concezioni che vedrebbero la giovanile come un club ristretto di amici aperto alla partecipazione di pochi.
Ovvia conseguenza dell'apertura è la democraticità: non è davvero aperta e inclusiva quell'organizzazione che non è democratica. I membri dei Giovani Democratici dovranno essere gli unici e veri sovrani della giovanile. Attraverso di loro dovranno passare tutte le decisioni che abbiano rilevanza, dalla scelta del Segretario alla determinazione delle politiche da portare avanti.
Un'altra caratteristica fondamentale di una vera giovanile è l'autonomia dal partito. I giovani devono influenzare il partito e non viceversa! Per questo i Giovani Democratici dovranno rivendicare con forza e senza timori il proprio ruolo autonomo nei confronti del Partito Democratico, e non dovranno avere alcuna remora a far sentire la propria voce ogni volta che occorra!
Questione non secondaria implicata dall'autonomia è l'essere dotati di proprie risorse economiche. I Giovani Democratici dovranno pretendere che il Partito Democratico gli assegni una quota delle proprie finanze: non c'è organismo che tenga se non ci sono i soldi a supportarlo!
I Giovani Democratici dovranno essere presenti nella società. Dovranno rifiutare visioni centralistiche e organizzarsi con numerosi circoli autonomi e vitali, diffusi in tutta Genova e la Provincia. Dovranno essere fortemente presenti in tutte le scuole superiori e nell'Università con proprie liste e propri rappresentanti. Dovranno dialogare e collaborare strettamente con il vario e dinamico mondo dell'associazionismo e del volontariato.
Infine, l'intera organizzazione dei Giovani Democratici dovrà essere improntata al principio di responsabilità. Responsabilità, prima di ogni cosa, dei suoi membri e, in particolare, dei suoi dirigenti e di chiunque altro ricopra cariche.
3. Quali le idee dei Giovani Democratici?
3,1. Europa
L'Unione Europea è, generalmente, se non bistrattata, ignorata. I Giovani Democratici di Genova non devono commettere questo errore e dovranno avere la consapevolezza che l'Unione e quella cosa che si permette il nostro attuale vivere in un sistema di prospere democrazie. Sarà nostro compito, anche dal nostro piccolo livello genovese, premere per una sempre maggiore integrazione degli Europei e per una riforma che renda l'Unione un vero Stato democratico.
3,2. Mondo
I Giovani Democratici di Genova dovranno pronunciarsi con forza sulle questioni internazionali che si pongono e si porranno all'attenzione di tutti i cittadini del modo; i Giovani Democratici di Genova dovranno esprimere la loro volontà di un mondo democratico dove i diritti umani siano garantiti a tutti, dovranno condannare chiunque attenti a un tale ordine internazionale e dovranno ricordare che servono delle Nazioni Unite più forti e capaci di garantire un ordine siffatto.
I Giovani Democratici di Genova potranno, in particolare, agire sul fronte della solidarietà internazionale, collaborando con le associazioni a ciò rivolte e domandando anche un maggiore coinvolgimento delle amministrazioni locali.
3,3. Democrazia
I Giovani Democratici non dovranno perdere occasione per riaffermare i loro attaccamento ai valori della democrazia.
Questo richiede, in particolare, di ricordare le origini dell'Italia e dell'Europa democratiche nella resistenza al nazifascismo.
Richiede di battersi contro ogni forma di discriminazione, sia essa fondata sul sesso, l'età, l'origine sociale, la nazionalità, l'orientamento sessuale, la religione (solo per citare alcune forme di discriminazioni che a Genova e nella Provincia si manifestano in maniera acuta).
3,4. Economia e Lavoro
Genova e la Provincia hanno notevoli potenzialità di sviluppo economico. In particolare, nei settori delle tecnologie avanzate (si pensi all'IIT e alle sue ricerche nel campo della robotica), della cultura e del turismo. E quasi superfluo, poi, ricordare che l'area metropolitana di Genova avrebbe tutte le carte in regola per svolgere la funzione di porta dell'Europa verso i nuovi mercati, sopratutto dell'Asia.
Tuttavia, in nessuno di questi settori si è mai cercato di sviluppare tutte le potenzialità della nostra Provincia. Il che con tutti i noti e gravi problemi che ne conseguono (disoccupazione e fuga dei giovani in primo luogo).
Dovrà essere impegno dei Giovani Democratici il cercare di imprimere un deciso cambio di rotta, in particolare cercando di determinare le azioni del Partito Democratico e le decisioni degli enti locali.
Inoltre, i Giovani Democratici dovranno confrontarsi con quella che è una vera lotta per la civiltà: la lotta alle morti sul luogo di lavoro. Il porto di Genova è, in particolare, il luogo dove andrebbero concentrati gli sforzi maggiori per combattere questo abominio.
3,5. Affari Sociali
I Giovani Democratici dovranno dire la loro anche in materia di affari sociali.
Potremmo scrivere un libro sul tema. Citerò solo due problemi non secondari a Genova e in Provincia, forse i più importanti.
Il primo problema, problema più generalmente di tutta l'Italia, è la carenza di politiche di sostegno alla famiglia. Questo a Genova si esplica in particolare nella scarsità di asili e di servizi di assistenza agli anziani. È inutile dire come tutto ciò sia a discapito delle giovani coppie.
Il secondo è che la nostra area metropolitana non è vivibile, non è davvero a misura d'essere umano. Anche su questo i Giovani Democratici devono dire la loro e cercare di far sì che le cose cambino. La non vivibilità della nostra Provincia si manifesta in centomila modi diversi, se volgiamo limitarci degli aspetti che più immediatamente riguardano noi giovani potremmo ricordare l'inadeguatezza delle aree verdi, delle strutture sportive, dei servizi culturali (le biblioteche chiudono a ore impossibili, non c'è un sistema d'internet wireless urbano, i teatri costano troppo, e avremmo anche un patrimonio mondiale dell'Umanità, che però è in gran parte inaccessibile), dei trasporti pubblici.
3,6. Scuola e Università
Sulla scuola e l'Università tanto sì è detto negli ultimi tempi. I Giovani Democratici dovranno affermare una visione completamente opposta a quella delle riforme Gelmini: l'istruzione è un bene primario e pubblico.
Relativamente alla scuola, i Giovani Democratici dovranno rifuggire dall'idea di preoccuparsi solo dei licei, e dovranno prestare grande attenzione anche agli istituti tecnici e professionali, che nella nostra città sono, o quantomeno erano e in tal caso dovranno tornare a essere, centri d'eccellenza.
I Giovani Democratici dovranno garantire ai rappresentanti nelle superiori che fanno loro riferimento il massimo supporto possibile nel garantire una scuola migliore. Analogamente dovrà procedersi nell'Università, nella quale, in particolare, ci si dovrà concentrare nel favorire una riforma dei sistemi interni.
3,7. Giustizia e Sicurezza
Genova, come tutte le grandi città, e così anche la Provincia, ha problemi di sicurezza. Vero è che Genova risulta una delle aree più sicure d'Italia, ma questo significa poco. Il diritto dei cittadini, infatti, non si esaurisce nell'essere sicuri, ma anche nel sentirsi tali. E poi non possiamo trascurare fenomeni inquietanti come quello della criminalità giovanile, che ha assunto dimensioni non più tollerabili e va affrontato con decisione. I Giovani Democratici dovranno parlare anche di questo.
3,8. Immigrazione
Genova e la Provincia si sorreggono anche grazie alla presenza di decine di migliaia di persone giunte qui da ogni parte del globo in cerca di un futuro migliore. Tuttavia niente è stato fatto, o comunque è stato fatto molto poco, per favorire l'integrazione di queste persone nella collettività. Si può segnalare soltanto come sia stata permessa la ghettizzazione degli immigrati, che sono finiti quasi tutti a risiedere nel Centro Storico.
La mancata integrazione genera conflitti e tensioni; alimenta ingiustificabili fenomeni di razzismo e xenofobia tra gruppi contrapposti. I Giovani Democratici dovranno spendersi affinché gli enti locali potenzino il più possibile le loro politiche in favore dell'integrazione dei nuovi cittadini. Il forte supporto dei Giovani Democratici all'idea che il Comune di Genova aveva lanciato di estendere il voto anche agli stranieri da tempo residenti potrebbe essere un buon punto di partenza.
3,9. Ambiente
La Provincia e la città di Genova potrebbero vantare un ambiente e un paesaggio magnifici (si pensi ai parchi e alle passeggiate di Genova, da Voltri a Nervi, si pensi a molte zone dell'entroterra e al Golfo del Paradiso), ma gran parte di questo patrimonio e trascurato.
E che dire della raccolta differenziata, pressoché inesistente?
Anche su questi temi, i Giovani Democratici non potranno esimersi dal portare avanti le loro idee e proposte.