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mercoledì 13 febbraio 2013

E tu dove sei?

Open Polis sta portando avanti questo rapido questionario su 25 temi per districarsi in questa campagna elettorale, per farvi capire che #VoiSieteQui. Trovatevi!

giovedì 29 novembre 2012

Con Bersani perché...

La prova che Bersani ha i numeri per governare
Nella versione iniziale questo post era ben più articolato, ma poi mi sono piegato alla sintesi che è sorella della chiarezza e cugina della sicurezza.
Ed è con sicurezza e sincerità che dichiaro il mio sostegno a Bersani per il II turno del 2 Dicembre.
In differenti occasioni ho dichiarato il mio scarso appassionamento verso queste primarie per la mancanza di candidati che sapessero uscire dal loro orticello e che portassero la nostra coalizione in mare aperto.
Così per il primo turno ho votato scegliendo tra diverse Italie, non differenti idee e visioni di paese, così ho scelto quella che sento più vicina, per linguaggio e non solo, quella su cui aveva senso investire e scommettere.
Ora però la domanda è secca: "Chi vuoi alla guida del centrosinistra per governare?".
La risposta è Bersani, perché se non va in mare aperto è giusto che il mare vada da lui, essendo non solo quello ha preso più voti, ma anche colui che ha le carte in regola per far sintesi in questo "mare".
So bene che c'è tanta conservazione nel voto a Bersani, tanta, voglia di sicurezza e tranquillità.
Ma Bersani non è solo questo, non è solo conservazione, Bersani è uno dei migliori amministratori e Ministri che la sinistra abbia offerto.
Perciò ritengo giusto e responsabile votare Bersani il 2 Dicembre, responsabile non perché ci si debba allineare, ma perché è il momento della realtà, anche un po' amara, e accettarla penso vada a beneficio del centrosinistra che si appresta (si spera) a governare.
Penso sia importante che gli elettori lo premino per liberarlo dal grigiore che lo circonda, è giusto che gli elettori lo premino perché ha detto (timidamente) che le primarie dei parlamentari si faranno, perché si dia coraggio a Bersani e all'intera coalizione per essere più netti su molte questioni, perché, se pur plurale, il popolo delle primarie è netto nella voglia di Sinistra, sinistra che non si percepisce coll'odore, ma col tatto: perché le ingiustizie, i privilegi e le disuguaglianze si vivono ogni giorno sulla pelle.
Per questo spero che tutti i candidati, in particolare Renzi e Bersani, sappiano fare squadra sapendo che c'è un elettorato che li condanna a convivere, perché, per quanto conservativo il voto del 25 Novembre, dei segnali li ha dati come la straordinaria partecipazione al voto di Firenze e della Toscana.
P.S.: Anche 007 ha bisogno di innovarsi a volte!

Alberto Spatola

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sabato 24 novembre 2012

Verso (queste) primarie (ma sopratutto) oltre!

Volevo fare un post intellettuale, pensoso, che facesse odorare di meningi e profondità i vostri schermi.
Una riflessione sulle primarie a tutto tondo, politicamente corretta, ma arguta, una analisi impeccabile, ironica, ma che vi sconvolgesse, originale, brillante e che vi gettasse nel dubbio fino a farvi votare tutti e nessuno.
Invece...
Se voterò Bersani è perché si è detto moderatamente bersaniano. E io i bersaniani non li sopporto, anche se...

Se voterò Renzi e perché non voglio votare gli altri, poi assomiglia tanto a Blair, ma non è Blair.

Se voterò Vendola è perché faccia casini nel prossimo governo (si spera). Ma almeno li  farebbe nel verso giusto.

Se voterò la Puppato è perché la vera rottamazione è prima di tutto quella di genere, ma poi?

Se voterò Tabacci è perché io voto socialista come i "Marxisti per Tabacci", e perché spendere due euro per poi annullare la scheda è troppo naif.

(Se) Andrò a votare alle primarie è perché vorrei votare alle primarie successive, quelle dei parlamentari (si spera). E quelle ancora successive Civati ?e?

Verso le primarie e oltre.

Verso l'infinito e oltre!

P.S.: Per sapere dove votare clicca qui, per avere informazioni sullo spoglio a Sestri Ponente, e non solo, il mio Twitter.

Alberto Spatola

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domenica 18 novembre 2012

#PrimariaMente, i programmi dei candidati al confronto

Lunedì 19 Novembre alle ore 20,30 vi sarà una iniziativa organizzata dai Circoli dei Giovani Democratici del CentroOvest (Sampierdarena e...) e MedioPonente-Ponente (Sestri Ponente e...) in cui si metteranno a confronto i programmi dei candidati alle primarie del centrosinistra del 25 Novembre.
Vi saranno diversi esponenti dei comitati locali dei candidati, in rappresentanza di (ordine apparizione nella scheda):
Bersani, ViceSindaco di Genova Stefano Bernini;
Puppato, ex Consigliera comunale Michela Tassistro;
Vendola, Segretario SEL Genova Antonello Sotgiu;
Renzi, ex Consigliere comunale Enrico Ivaldi.
Tutta l'iniziativa è stata organizzata grazie all'apporto fondamentale di internet, attraverso la pagina fan di Facebook "PrimariaMente", con cui abbiamo selezionato le domande e pubblicizzato l'iniziativa.
Sono state scelte cinque domande su Ambiente (24miPiace), Lavoro, ILVA (24miPiace), Europa (23miPiace), Rapporti con la Chiesa (23miPiace), Istruzione (21miPiace), i "candidati" avranno 4 minuti per rispondervi e le domande verranno poste da ragazzi e ragazze del pubblico.
Vi sarà anche un collegamento con Primocanale.
Se vorrete esserci l'appuntamento è quindi Lunedì 19 alle 20,30 presso la sala CAP (Circolo Autorità Portuale) in Via Albertazzi 13, e qui c'è l'evento Facebook, per i più audaci quello di Google+ qui.

Buone primarie, buon voto!
P.S.: Ho preparato per la serata un sunto dei programmi sui temi rigurdanti il confronto di questa sera, potete trovare il file qui.


Volantino dibattito
Alberto Spatola































   



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mercoledì 12 settembre 2012

Primarie per i parlamentari e referendum, riflessione moderatamente tagliente.

Nella umida confusione autunnale la politica si ritrova senza una direzione, smarrita: indecisa a tutto.
Ma su una cosa nel Partito Democratico si è sempre stati limpidi "se non cambia la legge elettorale, faremo le primarie per scegliere i parlamentari".
Se non cambia la legge elettorale...
Parole usate anche dal Segretario regionale ligure in una intervista che con un pietistico politichese, condito da gentilezza stucchevole e apparantemente artefatta, si dichiara disponibile a ruoli romani se richiesto dal partito ("se dal partito mi venisse chiesto un altro impegno sarei disponibile").
Si capisce quindi che la corsa ad essere onorevoli, se pur mascherata da "richieste", sia ben più serrata che quella visibile all'occhio televisivo tra Bersani, Renzi, Vendola (e Tabacci) per ciò va fatta chiarezza: se lavoriamo a Roma per modificare la legge elettorale con probabili esiti disastrosi cosa ne sarà della partecipazione promessa attraverso le primarie per i parlamentari?
Avremmo un altro Parlamento di "innominati" con dubbi criteri?
Per poi arrivare all'ingovernabilità più nera che ci porterà a grandi coalizioni perché "ce lo chiede l'Europa"?
Getteremo così nel meditteraneo qualunque possibilità di avere un programma degno di un partito progressista in Europa, come si sta cercando in queste ore proponendo dei referendum tematici tra gli elettori nel centrosinistra.
Se c'è ancora qualche possibilità di non essere schiacciati tra il tatticismo conservativo e auto-conservativo del gruppo dirigente del PD e la vuotezza mediatica del Sindaco di Firenze, sono questi 6 Referendum su Riforma fiscale, Reditto minimo, incandidabilità, consumo di suolo, matrimoni gay e alleanze di cui vi avevo già parlato.
Per cui rimbocchiamoci le maniche, lasciando cadere bottoni e gemelli fatti di rassegnazione e vittimismo, perché qualcosa si può ancora fare.
P.S.: non sapete come fare le primarie per i parlamentari? Ecco qualche suggerimento.

Alberto Spatola


 
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mercoledì 5 settembre 2012

Frattocchie 2.012, la risposta PD a Grillo? #Mancheno

Attestato di partecipazione a Frattocchie 2.012
Se avete visto il programma di Frattocchie 2.012 avrete avuto l'impressione di una sequela conferenziera con la ricerca del nome ad affetto come Frecciero e Gianni Riotta, l'ex direttore del Tg1 che ora propaga banalità con quella boriosa posizione nazional popolare che lo rende il "ben pensante dalla parte giusta".
Però il programma è stato stravolto.
Riotta è rimasto, facendo il suo "speech" via Skype perché è "cool", mentre Frecciero niente.
Ma è la parte meno acclamata di Frattochie 2.012 che ha riservato le sorprese più interessanti.
Tutti gli interventi sono stati di livello e, nonostante la mia pigrizia e il mio basso livello di concetrazione, mi hanno fatto produrre una buona dose di appunti utili, facendomi inaugurare l'app "Evernote".
La sala dove si sono svolte le conferenze
Temi estremamente centrati rispetto al tema della tre giorni: dai motori di ricerca, il CEO, con un livello di dettaglio anche sui metodi di scrittura, a come saper "ascoltare" il web 2.0, passando per l'universo dei social network da quelli più classici a quelli emergenti e che presto ci travolgeranno, (parola di Michele Vianello, uno dei migliori oratori) infine il Sabato si è chiuso con una sagace carellata dei diversi modi in cui i partiti (dal PD al Pirate Parti) e i candidati (da Obama ad Hollande) si sono e si approcciano alla rete.
Ma il vero fulcro di questa scuola di partito è stata la simulazione di campagna elettorale: due gruppi, armati di computer, efficente (non troppo) wi-fi reggiano, tanti hastag e contatti e idee brillanti hanno affrontato l'esperimento con l'obiettivo di pubblicizzare i contenuti della Carta d'intenti di Bersani, che quel covo di Bersaniani si ostinava dire essere del PD.
Il cimento nei meandri delle difficoltà di gruppo e dei social network ha portato un gruppo ad azzardare lanciando la falsa candidatura del trentenne Peppe Maiello ottenendo risultati strabilianti, il candidato che aveva adottato come programma la carta d'intenti di Bersani con lo slogan, divenuto hastag, "xpassione", è stato l'idolo del web per due ore ottenendo l'onore delle cronache anche di giornali online, quali la Repubblica.it di Napoli, grazie ad un sapiente  "sfruttamento" degli influecer che si sono poi assai risentiti per la presa per il naso.
Mentre l'altro gruppo (di cui facevo parte) in maniera meno originale, ma comunque brillante ha prodotto contenuti in grado di veicolare le parole chiave della carta d'intenti di Bersani attraverso l'hastag #mancheno.
Il confronto tra i due gruppi è sorprendente, il primo ha mobilitato in poche ore un enorme fuoco di paglia che ha suscitato condivisioni, commenti: una valanga, l'altro come un lento vecchio diesel ha carburato a fatica, proponendo però prodotti di qualità, mano a mano sempre più apprezzati, condivisi e ripresi in rete. Due tecniche completamente differenti che mi hanno fatto riflettere sulle enormi potenzialità della rete, che da piccolo e faticante blogger non potevo immaginare, e sulla ben poca sacralità del mezzo: se fino a qualche anno fa sognavo una catarsi globale grazie al web, con Frattocchie 2.012 ho seppelito questo sogno adolescenziale, sperando di non invecchiare tutto di colpo.
La rete è solo un mezzo che consente di gestire le informazioni e le disinformazioni (almeno queste) in modo orizzontale, un potente mezzo che, usando le parole di un assistente de la Clinton "In quest'epoca chi ha la mania del controllo è spacciato"... non ditelo a Melvin!

Alberto Spatola

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lunedì 23 luglio 2012

Le raccogliamo?

  Civati con Prossima Italia dopo due giorni di incontri ad Albinea, a cui ho partecipato, con tanto di tenda e acquazzone estivo, ha lanciato i referendum proposti e sottoscritti dagli iscritti al PD, ma rivolti a tutti gli elettori del Partito Democratico. Più che dei referendum son delle sfide, delle sfide di democrazia, delle sfide di partecipazione con l'ambizione di incentrare il dibattito verso le politiche del prossimo anno sui temi del paese e non solo sulle sigle e sui cognomi che dovranno guidare (dove?) l'Italia. C'è voluto un fine settimana di buon cibo, di gentilissima ospitalità, di ironia e autoironia per tirar fuori questi e altri colpi di genio, sosteneteci: sfide così non si vedono tutti i giorni, che ne dite, le raccogliamo?                                        A voi la scelta.                                Vuoi saperne di più: clicca qui per aggiornare il PD.




giovedì 21 giugno 2012

Ho messo piede in una sezione di Partito

So non essere ormai una cosa alla moda, ma ieri sera ho messo piede in una sezione di Partito, del Partito Democratico di Sestri Ponente.
In un mondo in cui son tutti tecnici, comici, "società civile" io mi permetto di pubblicare la ricostruzione del mio intervento di ieri sera ad una riunione degli iscritti del Circolo su l'analisi del voto (quello delle amministrative) e sulla situazione politica generale 
(Come sono alternativo, come sono di sinistra! :D ).

Vorrei fare un'analisi del voto che non guardi al passato, che non spieghi cosa è successo più di un mese e mezzo fa nell'urna, ma che sappia indicare cosa fare nei prossimi mesi e, perché no, anni.
Partirei dal fatto del giorno (ieri) l'autorizzazione all'arresto di Lusi, l'ex tesoriere della Margherita, che il Senato ha approvato: i sondaggisti e i giornalisti nei giorni scorsi si erano già adoperati, come iene prone sul cadavere morente, a calcolare che nel caso in cui il Senato avesse "salvato" Lusi il Movimento 5 Stelle avrebbe guadagnato nei sondaggi un 2% senza muovere un dito. Questo è si un dato preoccupante, che rappresenta il clima di "antipolitica", che è stato rappresentato e descritto con gli interventi precedenti, ma ci pone di fronte ad un fatto importante, ad un radicale cambio sociologico e mentale dell'elettorato: i cittadini non votano più solo secondo ideologia, ma guardano anche nei fatti quali politiche un Partito porta avanti e se i propri rappresentanti sono all'altezza del compito assegnato.
Il Partito Democratico deve recuperare su questo piano, la composizione sociologica del nostro elettorato è troppo tradizionale, al massimo abbiamo acquisito, colle ultime tornate, un po' di voto centrista o di centrodestra che vede in noi l'unica forza, per fortuna sia ben chiaro, responsabile. Un dato soltanto per confermare questa analisi, la distribuzione delle preferenze alle amministrative genovesi: gli elettori hanno votato solo le candidature di "zona" se provenivano da una certa area politica e i "capi corrente" se provenivano da un'altra cultura politica, non sono state premiate le candidature "nuove" e portatrici di una visione trasversale della città.
Per innalzarci rispetto lo zoccolo di elettorato tradizionale, frutto di un radicamento storico e recente nella società che va perseguito ancora, serve proporre una idea chiara del paese, di società e del mondo.
Se Grillo propone in maniera netta di uscire dall'Euro, noi dobbiamo avere il coraggio di dire con forza qual è la nostra idea d'Europa contrapponendoci al rigorismo finanziario proposto ottusamente da molti nell'Unione. A tal proposito mi preme dire che non è gradevole vedere dirigenti del nostro Partito gioire dinnanzi alla vittoria della destra di Nea Dimokratia, che ha condotto la Grecia verso il disastro truccando i conti pubblici in maniera disonesta con il proprio popolo, dobbiamo saper dir no ad un rigorismo ottuso, di cui la Germania si fa capofila, perché non è un pensiero, una questione, che rimane in Europa e coinvolge quattro burocrati di Brussel, ma porta anche a fare scellerati "patti di stabilità" che strozzano gli enti locali, anche quelli che hanno le risorse, e che si ritrovano costretti, come Doria da noi a Genova, ad innalzare l'IMU anche sulla prima casa.
Dobbiamo essere inoltre netti anche su altre questioni non prettamente economiche. Prima è stata citata l'esternazione di Fioroni, a me personalmente non scandalizza che Fioroni dica di essere contrario alle coppie di fatto, anche se non condivido una virgola di ciò che ha detto e considero la sua posizione a dir poco medievale, a me scandalizza Fioroni quando fraternamente abbraccia Mastella al Family Day, mentre il governo Prodi diceva tutt'altro, e la mia paura è che una volta che la posizione di Fioroni si sarà misurata alle primarie questo continui a fare opposizione interna, minando la nostra capacità di governo, come molti fanno con Bersani e Fassina sulle posizioni in merito alla politica economica.
Se facciamo chiarezza sulle nostre posizioni potremmo rendere il Partito Democratico forte e in grado di vincere riconquistando fette di elettorato che si son perse e questa operazione è quanto mai necessaria in un momento in cui la destra, il nostro competitor storico, è debole e diviso, perché non scordiamoci che se si unissero saprebbero ricompattare ancora il loro elettorato e per destra intendo anche l'UdC perché, scusatemi, non riesco a considerarla diversamente: è frutto di una scissione, a destra, della DC.
Su questa via è necessaria un serio rinnovamento, e badate bene non servono a mio parere "rottamazioni" e colpi d'ascia, lo dico da vent'enne e da militante di questo Partito da oltre quattr'anni e di cose, relativamente, ne ho viste, serve quella che Bersani chiama "Maastricht della politica" cioè adeguarci alle consuetudini in voga nel continente: possiamo considerare Blair uno dei leader più longevi che ha riformato, a suo modo, i labour portandoli al governo per dodici anni, dopo cinque anni di opposizione, e ora fa, beatamente strapagato, conferenze nel mondo e si è potuto convertire al cattolicesimo perché se no prima la regina lo "bastonava", non fa più politica.
In questo senso, non vanno ridicolizzate le "primarie aperte" che Bersani ha indetto per l'autunno, dando prova di essere un leader all'altezza di far passi indietro, facendo una cessione di potere, perché lui sarebbe stato come Segretario legittimato a fare il candidato premier, mentre ora con le primarie che ci attenderanno si metterà in gioco e speriamo così di poterci riconnetere coi nostri elettori e disegnare la nostra visione di paese, d'Europa, della società per poter vincere nel 2013 e governare questo paese per cambiarlo al meglio.
Grazie!

Alberto Spatola