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venerdì 10 febbraio 2017

La Le Pen e gli Europei (e perché l'Italia rovinerà quasi tutto).

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La Le Pen è la punta di diamante dell'estrema destra europea e sconfiggerla fra meno di un centinaio di giorni non sarà semplice, nemmeno con Macron (quasi impossibile con Fillon).
Ma non deve stupirci la sua ascesa, lei vuole negare la doppia cittadinanza a chi gli pare e piace, così come i "rispettabili" democristiani bavaresi che tengono in ostaggio la Merkel su questo e altri temi.
Dov'è invece l'alternativa?
Una forza politica che sappia superare gabbie nazionali e identitarie per creare un mondo più pacifico, in grado di comprendersi.
Dov'è la proposta per un mondo e una Europa più giusta, una Europa di diritti e opportunità?
Costruiamola!
Non bastano le testimonianze, le bolle in cui viviamo, e i piccoli esempi che "si può fare", bisogna avere il coraggio di andare "al potere", come ripete ossessivamente Sadiq Khan, Sindaco di Londra, ad una leadership dei Labour senza colonna vertebrale.
La mia generazione, i cosidetti Millenials, schifano il voto, le elezioni, e così sono inifluenti nella politica, se pur dotati di grandi strumenti tecnologici e culturali. Ma non è disinteresse per la cosa pubblica.
Per coinvolgerci serve una forza politica che sappia interpretare questa esigenza e trasformare una elezione in azione.
Ci sono diversi segnali nazionali che qualcosa sta nascendo.
In Francia l'ascesa di Macron non è solo un dignitoso argine alla cultura lepenista, ma anche solo elettoralmente ha un suo senso e rappresenta uno schema che in Austria si è visto essere valido (l'aperto contro il chiuso, il verde contro il nero, i ponti contro il muro).
In Spagna è in corso il Congresso della forza politica più interessante a livello europeo, Podemos, in cui almeno il 39% ha votato per uscire dalla fase "adolescenziale" del Partito votando la mozione Íñigo Errejón, non abbastanza, ma il segno che c'è voglia di passare dalla mera opposizione alla proposta di Governo. Comunque la si pensi, un confronto culturale e politico avvincente.
Se pur guardare all'Italia mi getta nella disperazione, il dibattito nella Sinistra è sulla stessa d'onda, ma non ne uscirà nulla di buono lo stesso, perché troppo concentrati a guardare alle differenze saremo solo in grado di rovinare ciò che di buono può nascere in Europa.
Eppure non ci vorrebbe molto a capire che la voglia di battersi per un Effetto a Parma e a Genova, le divisioni in Sinistra Italiana che potrebbero isolare l'idiozia nazionalista e anti-€uro di Fassina, la voglia di Pisapia di condizionare il Partito di governo, il fiore che può nascere nel marasma del PD, e la Costituente delle Idee che sta portando avanti Possibile con Civati, sono tutte espressioni della stessa necessità di non cedere il nostro tempo alla paura e alla nostalgia del demagogo più cinico.
Ma in Italia non lo si capirà, per cui dovremo presto smettere di inseguire i diversi "segnali nazionali" e costruire una risposta Europea.
Questa sarebbe l'ora per gli Europei!

Alberto Spatola

mercoledì 25 novembre 2015

Riforma dei Municipi di Genova. Ri-Forma che è anche Ri-Sostanza.


Quest'oggi presenterò in Commissione I (prima) del Municipio Medioponente due mozioni.

La prima più generale su una riforma di tipo istituzionale dei Municipi genovesi.
La potete leggere qui.

La seconda invece specifica sulla riforma del sistema elettorale dei Municipi.
La potete leggere qui.
Volendo ho anche preparato delle slide esplicativ-divulgative che potete vedere qui.

Sono molto più di semplici proposte di Riforma, come detto, sono sostanza!

Sono due mozioni separate, ma collegate. La prima è soprattutto di metodo, chiedendo a gran voce che i Municipi vengano riformati, altrimenti è meglio chiuderli, dando nuove competenze e che questo cambiamento sia guidato dal basso, non da qualche ufficio senza consenso politico.

Per dimostrare che questa riforma si può fare e che i Municipi sono pronti ad avanzare idee, e non solo mugugni, si propone come riformare l'attuale sistema elettorale, "il colabrodum", perché fa acqua da tutte le parti. L'attuale sistema piega le istituzioni ai Partiti e agli accordi, col rischio di rendere i Municipi, istituzione più prossima, ingovernabile e schizzofrenica.

Nel concreto si chiede che vengano date ai Municipi le competenze già previste dallo Statuto del Comune di Genova, ma che non sono in grado di svolgere per mancanza di fondi.
Per esempio rafforzare le aree tecniche, che quando si rompe una finestra in una scuola o in un asilo è un dramma capire chi riesce e deve ripararla.
Per esempio, vista la mancanza cronica di risorse, fare un regolamento comunale del volontariato, chiaro e semplice, che consenta ai cittadini di aiutare i Municipi in opere di piccola manuntenzione, cosa spesso difficile da portare avanti per problemi burocratici. Nel Medioponente lo abbiamo provato per la pulizia dei rivi, tema fondamentale.

Chiediamo poi che il sistema elettorale sia uno strumento di democrazia e non di spartizione del potere (per cui provate a leggere e non a sbuffare pensando che sia solo politichese) quindi si propone:
- possibilità di voto a tutti gli immigrati con permesso di soggiorno, e possibilità di voto per i sedicenni.
- Doppia preferenza che sia uomo/donna, come è già ora per i Comuni, perché non c'è migliore cambiamento di quello di una onda rosa nelle istituzioni!
- Elezione diretta del Presidente di Municipio, com'è adesso per Sindaco e Presidente di Regione (quindi con voto disgiunto, ma in questo caso con schede separate).
- Premio di maggioranza che tenga conto dell'affluenza, perché va bene governare, ma qualcuno si deve pur rappresentare!
- Introduzione di un limite di mandati non solo per il Presidente, ma anche per i Consiglieri. Tre mandati e poi ci sono tanti giovani attivi nei quartieri che possono dare il loro contributo.
- Diminuzione dei Consigli municipali da 24 a 19 membri, in linea con le diminuzione avvenute per i Comuni.
- Basta coi ribaltoni! Possibilità di sfiduciare il Presidente solo e soltanto se si ha un nome alternativo, invece di fare i congressi di Partito nei Consigli sulle spalle dei cittadini.
E molto altro ancora più in dettaglio che potete vedere nel testo integrale.

Ritengo che sia un tema fondamentale, da cui dipenda il futuro della città.
Alle scorse elezioni, del 2012, per i Municipi e il Comune di Genova ci son state due novità fondamentali: una maggioranza in Comune trainata dalla "sinistra arancione" e i tanti giovani nei Municipi, premiati da molte preferenze, portatori di una forte carica innovatrice.
Io penso che questi giovani siano stati o cooptati o isolati (per quanto mi riguarda hanno provato a cooptarmi e infine isolato) e che la "sinistra arancione" almeno a Genova stia faticando di fronte alla sfida del governo.
Molto è dovuto ad errori delle sinistre e dei giovani, ma il vero limite è la macchina del Comune, anche quella istituzionale.
Per cui riformarla è una questione di sostanza, non fuffa!

Disponibile ad ogni tipo di confronto sul tema, di chiarimento e aggiornamento.

Grazie se avete letto fino a qua!

Alberto Spatola, il Consigliere del Medioponente


martedì 20 ottobre 2015

Sono un abusivo, dimissioni dal Partito.

Questa la lettera che ho oggi presentato in Assemblea PD Genova:
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Sono un abusivo.
Sono un abusivo perché ormai senza casa politica, di fronte agli sconvolgimenti delle ultime regionali ho detto che i dubbi sono il metro del mio pensiero.
Poi ho iniziato a far chiarezza cogliendo l'opportunità di una distanza voluta e ora ricercata.
E mi è chiaro come il PD sia un Partito ormai perso e che a sinistra non sta nascendo nulla di utile, quindi, come avrei voluto fare durante la campagna elettorale, è arrivato il momento che mi dimetta da organi che sto occupando abusivamente essendo ormai senza casa politica e avendo preso una decisione chiara col voto di Maggio: non aderire ad altri soggetti, ma scegliere liberamente, senza appartenenze.
Mi sono illuso che questa mia voglia di libertà potesse essere contagiosa e facesse nascere una rete di indipendenti di centrosinistra che anteponessero Genova ai giochi di palazzo, alle sigle.
La città declinante prima del palazzo marcio, sarebbe arrivato il momento di pensare a Genova, Ora Genova, ma siamo invece sempre più condannati alla dittatura del presente, alla mancanza di prospettiva, sempre più intenti a costruire carriere e accordi, invece che popolo e idee.

Per cui formalizzo le mie dimissioni dalle Assemblee provinciali e regionali del PD di Genova e Liguria, le mie dimissioni dal direttivo del Circolo PD di Sestri Ponente e comunico che non rinnovo la tessera dell'anno 2015.
Rendo noto il fatto, per iscritto, al Segretario, del territorio di Genova, Alessandro Terrile.
Chiedo che comunichi, a chi di dovere, per quanto compete l'assemblea regionale e il direttivo del PD di Sestri Ponente, mettendo a conoscenza gli iscritti ai Circoli PD di Sestri e Cornigliano.

Da ultimo mi sono definito un "attivista a chiamata" che sogna di mettersi in proprio.
Il mio impegno sarà in questo senso: spendermi per singoli progetti che valgano la pena. L'ultima "chiamata" a cui devo, con piacere, ancora rispondere è quella di 413 cittadini del Medioponente che mi hanno eletto Consigliere di Municipio votando me e il Partito Democratico.

Per questo continuerò a svolgere il mio compito di Consigliere nelle file del gruppo del Partito Democratico del Medioponente, da indipendente, e continuerò a contribuire economicamente al Partito con la parte di "gettone di presenza in Consiglio" che gli spetta come accordato nel 2012.

Sempre che questo sia accettato, perché come si può capire di fare l'abusivo non ho nessuna intenzione, per cui mi si faccia sapere chiaramente se un battitore libero è sopportato, io non ho remore ad allontarmi ancora un po'.

Questa politica non offre possibilità di cambiamento e azione: è speculazione finanziaria fatta consenso, in cui ognuno mi dice di fare carriera o di provare a cambiare le cose, e quando chiedo come, mi si inizia a parlare di "presidiare il fortino" o di "fare le scarpe" a qualcuno. 
Preferisco rimanere coi piedi per terra, con le mie scarpe e non essere più un abusivo.
Così senza tetto per essere capace di guardare il cielo.
L'ultima volta che l'umanità il cielo lo ha guardato è andata sulla luna.
Quando torneremo a farlo anche noi?
Io ora.

Alberto Spatola

venerdì 8 maggio 2015

Lettera ad una sinistra nascente. -Di proclami mi sono rotto le scatole, voglio una utopia concreta-

Lettera ad una sinistra nascente suona un po' come scarpe rotte eppur bisogno andar.
Ma qui il tema non è se si deve andare, camminare, questo è fuori di dubbio, la questione è verso cosa, visto che di certo non miro alla rossa primavera.
Perché se no è camminare alla ceca, sballotati da avversari abili nel traccheggiare in questa epoca di cambiamenti, invece la sinistra ha bisogno di una "utopia concreta" in grado di farci trovare la strada.
Lei è all'orizzonte. [...] Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi. Cammino per dieci passi e l'orizzonte si sposta di dieci passi più in là. Per quanto io cammini, non la raggiungerò mai. A cosa serve l'utopia? Serve proprio a questo: a camminare. [Eduardo Galeano]
Prendendola alla lontana abbiamo bisogno di mettere in soffitta molto del nostro passato e sapere fare una sintesi positiva per il futuro.
Penso che la grande tragedia del secolo scorso sia stata il divorzio tra libertà e giustizia. Una parte del mondo ha sacrificato la libertà in nome della giustizia, e l'altra parte ha fatto l'opposto. [...] Ricucire quel legame rappresenta la grande sfida di questo nuovo secolo. [Eduardo Galeano]
Giustizia e Libertà verrebbe da dire in maniera semplice e nostalgica guardando agli anni '40-'50, guardano a quel secondo dopo guerra, le cui scelte a sinistra, hanno condannato l'Italia all'immaturità politica e non solo. Ma se la sinistra vuole avere un futuro non deve mettersi a rincorrere nè le rosse primavere come vorrebbe qualcuno, nè il Partito d'Azione come vorrei io.
La sfida è più grande delle nostre etichette e ha bisogno di sforzi trasversali, una federazione chiara negli intenti e nei programmi ed elastica nelle categorie, perché non abbiamo bisogno di una nuova gabbia, per alcuni più piccola, per altri più grande, ma di un nuovo campo da arare (verrebbe da dire "da costruire", ma tra i chiari intenti e programmi ci vuole il cemento zero, per cui il campo lo ariamo, anche perché il campo c'è già).
Passando alla pratica dobbiamo già ora chiarire che dobbiamo sconfiggere i crescenti nazionalismi ed egoismi, ponendoci in un ottica europea e quindi interrogarci sulla collocazione in EuroParlamento. Nella GUE -sinistra europea-, per poi chiederci i danni di guerra l'un l'altro? No, grazie. Sembra questione di poco conto, ma SEL si è spaccata anche su questo, al netto dei trasformismi alla Migliore, c'è anche stata una lettera di Fava che solleva molti dubbi ancora attuali, e che posso fare miei nei confronti della "sinistra nascente".
La scelta, per me, non è tra la rassegnazione a una deriva minoritaria in cui non mi riconosco più e l’adesione a un’altra forza politica (il PD ndr): esiste anche il primato della propria coerenza e soprattutto della propria autonomia. Senza alcuna subalternità nei confronti di nessuno. [Claudio Fava]
E a proposito di coerenza ieri Civati citando Piero Gobetti e uscendo dal PD ha detto una cosa ineccepibile.
[...] si può coltivare la coerenza come voleva Gobetti (vero antidoto per lui al potere per il potere), si può banalmente fare quello in cui si crede, che si sente profondamente. [Giuseppe Civati]
E qui si apre un altro tema enorme, molto più vicino a quello che posso far io e a quello che decreterà se la "sinistra nascente" avrà un futuro.
Come evitare che la "sinistra nascente" sia l'ennesima formazione percepita, con gran ragione, come coaugulo di "potere per il potere", per Gobetti, come abbiamo visto, si deve coltivare la coerenza, secondo me non basta.
Ci sono di mezzo due ostacoli, uno è lo studio, la formazione, perché solo una cultura profonda può consentire di coltivare una coerenza sincera e per questo la "sinistra nascente" dovrà afferrare tra le mani meno bandiere e più libri, fare meno petizioni su internet e scaricare più ebook.
L'altro ostacolo sono le persone, gli abitanti della sinistra.
Gli abitanti della sinistra sono divisi in tre categorie a mio parere: gli ideologi, gli strateghi, i costruttori.
Gli ideologi son quelli che aprono per primi il banchetto, che però ha portato un altro compagno, son quelli che parlano più forte e in maniera più radicale, sono i puri che epurano, hanno strani innamoramenti, si dicono da sempre nel movimento, ma hanno provato a candidarsi sempre in liste diverse, qualche volta sono stati eletti e hanno fatto solo del casino.
Gli strateghi son quelli che fanno discorsi vuoti, ma che appaiono pieni di significato, son quelli che hanno la parola d'ordine per far scattare l'applauso quando la riunione va per le lunghe in modo tale che poi in un'altra stanza siano loro a decidere mentre gli ideologici gli danno le pacche sulle spalle, sono quelli che se si aprono un po' scopri che sono più di destra di Renzi, anche, se non soprattutto, nei metodi, e son finiti a sinistra perché isolati e scartati a buon ragione e ora coltivano con morbosità sogni di gloria in partiti piccoli che cercano di ritagliare sulla loro misura, grazie al supporto degli ideologici, che essendo solitamente di età avanzata, riflettono la loro voglia di carriera su questi strateghi.
Se beccate un giovane ideologo è la fine, brucerà tutta la buona militanza intorno a se come un piccolo Stalin di quartiere che gioca alla Siberia, perché solo questo sanno fare giocare, vorrebbero essere degli strateghi, ma sanno fare soltanto sermoni fumosi e polverosi, dopo poco lo capiranno e si metteranno al fianco di uno stratega da pochi soldi divenendo dei lacché bavosi.
Infine i costruttori che sono la maggioranza relativa solitamente, ma devono scontrarsi con l'arroganza degli altri due gruppi e i dubbi dovuti alla volontà di costruire una sinistra di governo pronta ad interrogarsi sul come mettere in pratica i propri principi.
Sono solitamente molto diversi tra loro i costruttori perché sfuggono alle etichette e hanno un background anarchico, pur capendo che il mondo è ben lontano dai sogni libertari e quindi i costruttori soffrono, hanno le facce contrite durante le assemblee e riescono a sorridere grazie ai loro hobbies e guardando alle singole persone.

Se vogliamo dar vita alla "sinistra nascente" dobbiamo aiutare i costruttori ad aver coraggio perché questo è il loro momento. Mettano nel dimenticatoio strateghi e ideologici, solo così potremmo mettere da parte le logiche da sommatoria, stile Sinistra Arcobaleno, e il senso di inutilità che ora la sinistra offre all'elettorato che vede in essa l'ennesima formazione di potere per il potere e molto spesso in preda all'incoerenza.
Tutte quelle citate per me sono precondizioni perché si possa scomettere un cent sulla "sinistra nascente" che se avverranno potrebbero mettermi nelle condizioni di dare il mio contributo.
Altrimenti è meglio studiare aspettando tempi migliori. Perché abbiamo bisogno di nuove proposte, di nuovi programmi, di una nuova "utopia concreta", poi i leader arriveranno, anche in maniera inaspettata come in Viva la libertà -Il trono vuoto-, invece di proclami e di giochi di potere ci siamo rotti le scatole, di fare altre battaglie congressuali, nel cortile dietro casa mi sono rotto le scatole.

Alberto Spatola

mercoledì 6 maggio 2015

Finalmente a casa. (mentre quelle politiche sono in macerie)

Ero sul confine con la Slovenia, dalle parti di Gorizia, e ho inviato l'sms che riporto al Segretario regionale del PD ligure Giovanni Lunardon, a cui avevo confidato il mio malessere nel condividere ruoli di responsabilità nel PD in virtù del mio impegno (se pur da oltre confine) per Luca Pastorino e vista anche la mia "analisi" della situazione del PD attuale.
Poi sono entrato in Slovenia e mi son sentito finalmente a casa.
"Alla fine come avrai saputo ho seguito il tuo consiglio, niente autosospensione dagli organi di Partito in cui sono, visto che ho constatato che è opinione comune che questo sia il momento della guerra tra bande e del fraintendimento, e che quindi un gesto di chiarezza e correttezza non verrebbe capito, e che quindi il valore dell'esempio non sia di casa nel PD.
Questo mi fa pensare che siamo sempre più in un Partito irrecuperabile, ma se ci sarà un spiraglio di ricostruzione voglio esserci, sperando di essere nelle condizioni di poter dare il mio contributo, perché è troppo semplice dirmi che sono una colonna portante del PD locale, che non devo mollare, e poi ritrovarmi senza agibilità politica.
A presto e buona campagna!
PS: a Sestri, come sempre, è già partita la caccia al dissidente da parte dei "tuoi", cioè la parte più retriva del Partito appena un goccio meno banditesca dell'altra.
"
P.P.S.: pubblico l'sms non per volontà di trasparenza morbosa, ma perché credo di aver lì ben sintetizzato la mia relazione col PD.

Alberto Spatola

domenica 26 aprile 2015

Lettera ad un Partito perso

La faccio breve.
Potrei rendere la riflessione molto più profonda, ma è della semplicità che siam voraci.
Il PD era una somma di conservatorismi passati che dovevano produrre il progressismo del futuro, una contraddizione all'apparenza, ma che ha guidato molti, o per lo meno così per me è.
Ora che i conservatorismi passati stanno svanendo la logica si presenta al posto del progetto e così è sempre più concreta la nascita del conservatorismo del presente.
Lo so è ingeneroso semplificare l'incalzante attualità con così poche parole, ma l'intollerabilità sta nelle dinamiche locali del PD, il trasformismo ingenito, l'immoralità e piratismo fatto a cultura politica, la mancanza di riflessione per ottenere la riforma, a volte necessaria, ma mal fatta, spesso inutile, ogni tanto chiara espressione di una politica conservativa e di austerity da periferia dell'impero.
So, come amo dire, che è il governo il metro della politica o, meglio ancora, ma stavolta è Don Milani, bisogna avere il coraggio di sporcarsi le mani. Ma qui, come da 150 anni, si tratta più del solito barcamenarsi, poi per carità si è saputo mettere Berlusconi e alcuni tratti del berlusconismo in soffitta, ma dal cambiare si è lontani.
Penso che il PD di oggi sia più presentabile, ha un suo profilo, ma per quanto camaleontico, "Partito della Nazione", non mi va bene, anche e soprattutto perché manca l'ossigeno per portare avanti idee alternative, come sempre è stato, ma prima c'era la speranza di rottamarli.
Per cui arriva il momento delle scelte, il momento del "che fare?", come ho già scritto.
Non mi metterò certo a firmare manifesti dei dissidenti, perché il voto disgiunto si fa, non si dice, ed ad un certo punto bisogna avere il coraggio di chiedersi se si vuole avere responsabilità in una comunità politica anche coi suoi disvalori oppure no, perché la purezza non c'è e non c'è mai stata.
E il cuore dell'interrogarsi è se il PD è un partito che si è perso, o un partito perso?
Fuori di gioco di parole, il PD è irrecuperabile? Vogliamo far la storia facendogli ritrovare la strada o guardandolo all'orizzonte mentre va alla deriva?
Guardando alla Liguria e guardando a queste ore tutto appare senza speranze, ma dobbiamo saper uscire dalla dittatura del presente, come direbbe Zagrebelsky, e così la domanda diventa più complessa.

Alberto Spatola

sabato 28 marzo 2015

Identità

In molti, in queste ore, mi stanno scuotendo dal torpore dell'Erasmus con la impertinente domanda "che fai?" o addirittura la svolgono nel modo ben più celebre, ma anche sfibrante (per me), "che fare?" [Что делать?].
Ovviamente non si riferiscono alle vite studentesche in quel di Ljubljana, ma il "che fare?" è in ambito politico e ligure.
So quel che ho detto, che non voterò ciò che è emerso dalle primarie di Gennaio, so che dubbi sul come votare non ne ho, secondo i miei principi e conoscenze, so che mi fa male sentire che l'alternativa che sta nascendo con la "Rete a Sinistra" e con Luca Pastorino viene da alcuni bollati come "arrivismo" o irriconoscenza del "delfino". Quest'ultima cosa è quella che più mi urta, perché so la fantasia e la dedizione che ci ho messo, insieme ad altri, per poter dire che con "Pastorino sono anch'io in Parlamento" per poter dire "Luca Pastorino, il tuo parlamentare".
E, tra parentesi, sono entrambi slogan miei.
Ma orgoglio a parte sono i dubbi il metro del mio pensiero.
Ed è per questo che il titolo del post è identità, perché quando traballano t'interrogano/ quando t'interroghi traballi.
Buon interrogarsi a tutti, ci si vede ad urne chiuse e anche un po' dopo!

Alberto Spatola

venerdì 6 giugno 2014

PD di Sestri, una analisi del voto.

Ieri sera il Circolo PD di Sestri Ponente ha riunito il suo direttivo e tra i molti interessanti argomenti ha anche affrontato una analisi dell'ultimo voto europeo.
Mi era stato chiesto di fare alcune slide a proposito col "gruppo formazione" del Circolo, questo è il risultato ... Tutto vostro:

 
Alberto Spatola, il Consigliere

sabato 7 dicembre 2013

Diario di una campagna, lettera a Civati.

Domani le primarie sono aperte.
Noi votiamo CIVATI, il PD che la pensa come te.

Email inviata a civati@gmail.com

Ciao Pippo,
ci stiamo facendo prendere dall'entusiasmo, giustamente, ormai il #VinceCivati è sulle bocche di tutti.
Vorrei fermarmi però un secondo e pensare da dove siamo partiti, quale pazza strada abbiamo intrapreso.
Noi qui a Sestri Ponente abbiamo iniziato mesi fa, mesi che ora sembrano lontanissimi, ed eravamo in due, a volte in tre, ci si vedeva presso l'ARCI Merlino, intorno ad un "bianco" o ad una birra, e ci siamo organizzati, dovevamo raccogliere le firme per la tua candidatira e così iscritto dopo iscritto, ex iscritto dopo ex iscritto, unendo la memoria dei compagni e i fogli excel abbiamo fatto un aperitivo.
Capimmo di essere sulla strada giusta quando scrivendo (per sms!) ad un vecchio compagno dell'ANPI, ormai lontano dal PD ci rispose... e anche bene!
Quell'aperitivo è stato una piacevole sorpresa, non eravamo più solo due o tre a Sestri c'era un mondo (quello che il web chiamerebbe degli influencer) che si era convinto che la sinistra dovesse rinnovarsi e che Civati fosse la persona giusta con cui (ri)costruire il PD.
Da lì è iniziato un bel viaggio, che ha visto ognuno di noi appassionarsi sempre di più, sono arrivati nuovi iscritti, recuperi e il risultato si è visto: un 21% nella convenzione di tutto rispetto, il miglior risultato assoluto di Genova dopo il Circolo di Bogliasco.
Lo possiamo ormai dire, speravamo di meglio, ma ci attendeva il peggio... le trattative.
Ci siamo ritrovati in una "caccia al civatiano nascosto", anonimo, che sembrava essere in ogni persona non schierata facendo "sbilanciare il Cencelli".
Non sappiamo se esistono, ma se esistono li vogliamo ringraziare "gli anonimi per Civati" perché è per loro che stiamo lavorando, affinché ci sia un Partito in cui ognuno possa esprimere liberamente la propria idea, senza etichette, senza che si debba scegliere "l'area" più comoda.
Noi siamo scomodi, lo diciamo senza vanto, ma ci stiamo divertendo, perché anche se con enorme fatica, siamo usciti dal quel momento cupo, finendo in un negozio buio.
Dalla padella alla brace, può sembrare, ma quel negozio buio era l'attuale point elettorale a tuo sostengo (per gli amici "Pippo point") che giorno dopo giorno è diventato sempre più vivo.
Lì, in Via Paglia 11R, abbiamo inaugurato il locale con "vin brule" e "canelazo", lì abbiamo pensato come organizzare il porta a porta facendo commuovere vecchi iscritti che da anni non vedevano cose simili, lì abbiamo appesso i volantini delle numerose iniziative organizzate: la "polenta per Civati", una cena così il PD non la vedeva da tempo, ma soprattutto non si sarebbe mai potuta immaginare una cena multiculturale con la comunità equadoriana, un momento importante, non solo a sostegno di Civati, ma soprattutto un momento di civiltà e bellezza.
Lì, presso il "Pippo point", oggi concluderemo la campagna tutti assieme offrendo un caffè, a chi vorrà, e mangiandoci una pizza tutti assieme, condividendo i bei momenti passati insieme con questa campagna primaria.
Speravamo che riuscissi a fare un salto nel nostro quartiere, ma è lo stesso, puoi tornare tranquillamente dopo l'8 Dicembre (da Segretario ovviamente), non disperderemo la nostra passione, dobbiamo dirti "grazie", è anche per te che non smetteremo di sognare!
Sestri per Civati
Via Paglia 11 R
Alberto Spatola, Candidato all'Assemblea nazionale PD

mercoledì 23 ottobre 2013

Dalla delusione alla speranza

Se partecipate vinciamo.



Care, Cari,

con grande piacere ed entusiasmo vi invitiamo alla presentazione della Mozione



'Dalla delusione alla speranza'

di Giuseppe Civati, Candidato alla Segreteria nazionale del PD



che si terrà lunedì 28 ottobre alle ore 18 nel Teatro degli Zingari della Comunità San Benedetto al Porto in Genova, Via Mura degli Zingari 12r.



Interverranno su diversi aspetti della mozione:


Alessandra Ballerini, Consulente CGIL immigrazione

Renata Briano, Assessore all'ambiente Regione Liguria

Gianpaolo Malatesta, Consigliere comunale di Genova

Luca Pastorino, Sindaco di Bogliasco e Deputato PD

Katia Piccardo, Assessore alle politiche sociali di Rossiglione

Lorenzo Cimino, Segretario generale CGIL La Spezia
introduce Domenico Megu Chionetti, della Comunità di Don Gallo



Vi aspettiamo, insieme ai vostri amici: PASSAPAROLA!



Genova per Civati



Manifesto politico 'Il partito delle possibilità


Intervista all'Unità del 10 ottobre 
Evento su Facebook 
Tutti i documenti dei candidati alla Segreteria PD


lunedì 7 ottobre 2013

Sestri per Civati, discutiamo e organizziamoci

Abbiamo spedito a molti una lettera di invito ad un apertivo per far nascere "Sestri per Civati". Per fortuna vi sono anche i mezzi web per condividere all'infinito (spendendo meno).
Ecco a voi il testo della lettera, ma prima qui l'evento Facebook:
Cara elettrice, caro elettore,
L'8 Dicembre 2013 tutti i progressisti saranno chiamati a votare alle primarie per l'Assemblea e il Segretario nazionale del Partito Democratico, tutti coloro che si riconoscono nel centrosinistra senza obbligo di iscrizione.
Dobbiamo restituire dignità al Partito per recuperare la distanza con gli elettori che in questi anni, in particolare negli ultimi mesi, si è fatta troppo grande.
Si devono rompere gli schemi, azzerare l'attuale classe dirigente, perché è necessario offrire energie nuove per affrontare gli enormi problemi del paese. C'è bisogno di uguaglianza, con coraggio dobbiamo riprenderci questa bella parola che non a caso è tra i principi fondamentali della nostra Costituzione.
Per questo PIPPO CIVATI è il nostro candidato.
Civati da anni porta avanti le sue posizioni con coerenza e coraggio sostenuto da numerosi militanti che stanno contribuendo a questa partita per la Segreteria nazionale del PD.
A Sestri Ponente, più che nel resto d'Italia, c'è bisogno di un progetto di innovazione fortemente ancorato a sinistra, quindi
vediamoci per discutere e organizzarci
Mercoledì 9 Ottobre 2013 alle ore 18
presso il Circolo ARCI Merlino di Via Galliano, 16
l'obiettivo è affrontare le prime tappe congressuali: entro il 10 Ottobre si devono raccogliere le firme, tra gli iscritti PD per presentare la candidatura di Civati per la Segreteria nazionale.
Ti invitiamo a iscriverti (se non lo hai già fatto) per poter scegliere e dare il proprio contributo: ne vale la pena!
Il Circolo PD di Sestri Ponente è aperto al mattino dal Lunedì al Venerdì dalle 9 alle 12 e Sabato dalle 10,30 alle 12, al pomeriggio Lunedì, Martedì e Mercoledì dalle 17,30 alle 19.

Contattaci:

Alberto Spatola (Consigliere municipale), spatolaa@gmail.com
Olindo Repetto (Consigliere municipale), olindorep@iol.it
Massimo Romeo (Consigliere municipale), massisandro@libero.it

Stampato in proprio su carta riciclata.
Alberto Spatola, il Consigliere

mercoledì 25 settembre 2013

Genova per Civati, Giovedì 26 h18,15 Via delle Vigne

Continua l'impegno dei genovesi per Civati.
I protagonisti di questa campagna congressuale al fianco (anzi davanti) di Civati sono i sostenitori, i  volontari, che costituiscono comitati in ogni parte d'Italia.
A Genova abbiamo iniziato a Luglio, ma è da che tempo che tra curiosi e affezzionati sognavamo un PD diverso, di cui Civati si è fatto interprete.
Così a Genova siamo ormai una piccola comune, età differenti, bambini, tesserati, delusi, loquaci (a volte troppo) silenziosi, chi bada al sodo, chi vola alto.
Una piccola comune pronta ad accogliere tanti altri, perché la strada è lunga e un po' di compagnia fa piacere ed è fondamentale, per cui l'appuntamento è a domani.
Spero di vederti, Giovedì 26 Settembre alle ore 18,15 presso il Circolo PD del Centro Storico in Via delle Vigne, come l'altra, ancor più operativi con la stessa voglia di cambiare.
Qui l'evento Facebook.

Alberto Spatola, il Consigliere

lunedì 23 settembre 2013

La pazzia dell'oca

Sarebbe inutile ripercorrere le due giornate di Assemblea nazionale PD con una rapida successione di stupore, satira e incazzatura.
Anche perché l'assemblea che si è appena tenuta non ha riservato nessuna reale sorpresa a chi è abituato ai luoghi (poco ameni) del PD, assemblee, regole decise all'ultimo, corridoi che stravolgono qualunque logica democratica, passerelle sono all'ordine del giorno.
Quello che invece fa rabbia è il distacco con i problemi e le sfide del paese: come possiamo voler modificare la Costituzione se poi per cambiare qualche comma del nostro Statuto calpestiamo ogni logica, senza nemmeno in realtà riuscirci a riscrivere alcunchè? Come possiamo semplificare la pubblica amministrazione se siamo tanto complicati e attaccati a privilegi vecchi e nuovi nel decidere come chi dev'essere il prossimo Segretario?
E così continuamente si torna sui propri errori senza aver deciso nulla e rimandando, come il più pazzo dei partecipanti al gioco dell'oca.
Purtroppo è una pazzia non solo della dirigenza, ma anche dei tanti piccoli papaveri (copyright Lanteri) che stanno abbracciando quello cool senza sapere cosa significhi, credendo che più centristi si è e più si possa allontare la malattia della sconfitta, quando invece il tempo della terza via è bello che andato e noi lo abbiamo sprecato buttando giù Prodi, e sappiate che alle primarie vince quello più "centrale" non quello più centrista.
Ma si sa quello che importa a queste oche pazze è di rimanere sul tabellone non di avanzare, per fortuna c'è invece chi ha capito che va cambiato il Partito e partita, è il tempo di costruire un popolo, e non carriere, e  per questo hanno fatto un appello semplice: non vuoi più vedere questa classe dirigente del PD? Iscriviti e rompi gli schemi, decidi!
Per fortuna che ci sono persone come +Fabrizio Barca, Felice Casson, +Giuseppe Civati, Laura Puppato e Debora Serrachiani.
Purtroppo è una pazzia non solo italiana, giusto poche ore fa si è concluso lo spoglio elettorale in Germania e il verdetto è abbastanza chiaro. Anche lì la sinistra torna sui suoi errori, coi SocialDemocratici malati, tra molte cose (per esempio nessuna visione di Europa), di mancanza di leadership, infatti hanno proposto al paese l'ex Ministro delle finanze del governo Merkel, quello delle larghe intese, insomma il simpatico Peer Steinbrück, una specie di Zanonato tedesco, che nemmeno noi ci sogneremmo di candidare fra cinque anni alla guida del paese.
O Chissà!
Appunto chissà, chissà quando capiremo che la via per creare una sinistra moderna non è poi così lontana, ma è in noi stessi.

Alberto Spatola, il Consigliere

martedì 17 settembre 2013

Non basta un retweet, #precariato

Articolo con cui non si sarà sempre pienamente d'accordo, ma che ha il raro dono di far pensare e riflettere.

Alberto Spatola, il Consigliere

sabato 14 settembre 2013

Genova per Civati, Lunedì 16 h18 Vico delle Vigne.

Civati sta girando nelle piazze e nelle feste democratiche di tutt'Italia, lasciando dietro di sé un forte entusiasmo e l'idea che cambiare si deve e si può, questo viaggio lo ha chiamato Salamella tour e sta per concludersi, ma la sfida continua.
Ha tracciato il percorso da qui al Congresso del Partito Democratico e oltre. “Io vado fino in fondo in questa sfida congressuale”, ha concluso a Genova, “andate fino in fondo anche voi, partecipate, fate la tessera del Partito Democratico e torniamo a parlare della vita dei cittadini, restituiamo il senso altissimo della nostra politica, per cambiare questo Paese”.
Così a Genova andremo avanti col comitato "Genova per Civati" per far si che a vincere questo Congresso non siano le tattiche, ma le idee.
Ci vediamo lunedì 16 alle 18,00 presso la sede del Circolo PD Centro Storico (Vico delle Vigne 14-16 r), per iniziare a mettere in pratica, nell'immediato futuro, le azioni concrete di cui abbiamo discusso nell'ultima riunione del comitato.

Ti aspetto, per farci sapere della tua partecipazione clicca sull'evento Facebook e nel frattempo like alla pagina "Liguria per Civati".
Stavolta come ci daremo la carica? La scorsa riunione avevo dato il via (dopo Luca Pastorino, il tuo parlamentare) così...


Alberto Spatola, il Consigliere

lunedì 9 settembre 2013

In Onda 03/09/2013 - LA COSTITUZIONE DI RODOTÀ



Chi mi avesse perso a In Onda, non ha perso nulla, solo un breve momento di gloria che ha mandato in visibilio amici e parenti (che ringrazio per la gioia), ma è stato un momento utile per ripensare i momenti nefasti in cui si stava scegliendo il Presidente della Repubblica pochi mesi fa.
Momenti drammatici a dir poco, anche col senno di poi, ed è sicuro che da li si debba ripartire per capire quanto ci sia di contradditorio nel centrosinistra italiano e quanto debba essere "da cavallo" la cura di cui abbiamo bisogno.
Una prima dose (blanda) di antibiotico sarà il Congresso del PD, ricordateli tutti quei momenti del Presidente della Repubblica, ricordatevi de la carica dei 101, ricordatevi di Marini e di Napolitano bis.
Se avrete modo, come me intervistato da La7, di ripensare al PD a Rodotà e Prodi, mi sa che non dovrò fare campagna per il Congresso, non avrete dubbi perché intato lui l'ha detto: #NonMiRitiro anzi rilancio.

Alberto Spatola, il Consigliere

mercoledì 4 settembre 2013

Venerdì 6 h19 Civati a La Festa PD Genova Porto Antico

Prima o poi (quando?) vi sarà il Congresso del Partito Democratico e, mentre tutti lavorano perché nulla cambi e si convertono al rottamatore convertito a sua volta al riciclo (peccato!), c'è chi vuol costruire il Partito Democratico, da capo, azzerando, costui è Pippo Civati insieme a molti suoi affezionati (tra cui mi schiero).
La sfida è avvincente, ma soprattutto vincente, e servirà il contributo di tutti.
Servirà mettere ordine a questo dibattito folle e non chiedersi "chi sta con chi", ma "cosa si propone al paese e al PD".
Per questo l'appuntamento con Civati è Venerdì 6 alle ore 19 a Genova, al Porto antico.
Son sicuro che vi saranno più ex elettori del PD che elettori attuali, perché la delusione è tanta, ma "la tessera è ignifuga" e stracciare il PD ora sarebbe un grave errore, il PD va vendicato ed è giusto provarci per Civati Segretario e per tutti noi, perché ci meritiamo di meglio.
P.S.: non prometto, ma potrebbe scapparci un live blogging, o uno streaming.
P.P.S: Se volete rimanere aggiornati sulle vicende liguri dei sostenitori di Civati, basta un like a "Liguria per Civati".
P.P.P.S: Facci sapere se ci sarai con l'evento Facebook.
Alberto Spatola, il Consigliere

lunedì 22 luglio 2013

Seduta III Commissione MedioPonente 22-07-2013

Oggi alle 15,30 vi sarà seduta della III Comissione del Municipio VI MedioPonente del Comune di Genova.

L'ordine del giorno è disponibile con la convocazione, qui.

All'ordine del giorno vi è soltanto il parere sulla delibera comunale sulle nuove tariffe relative ai servizi cimiteriali.
(Modifica ore 13,05) ci è stata mandata stamattina la documentazione, mi metto a studiare ora, se volete farmi compagnia qui e qui i documenti in discussione.
Cosa diremo? Lo scoprirete solo vivendo e seguendo la diretta Twitter attraverso l'hastag #MedioPonente .

A presto!

Alberto Spatola

sabato 20 luglio 2013

Consigli municipali su bilancio comunale

Ieri c'è stata riunione di tutti i Consigli dei Municipi di  Genova tra cui il MedioPonente per illustrare il bilancio.

Condivido con voi le slide di presentazione che ci hanno mandato che potete trovare qui.

La discussione che c'è stata (essendo una seduta comune a tutti i Municipi non c'era diretta streaming) non si presta a riflessioni serene e articolate, per cui vi lascio col commento a caldo che ho scritto su Facebook durante la seduta:
"In conclusione la presentazione del bilancio ai Municipi #MedioPonente e tutta #Genova ne discuteremo poi in Consiglio con odg -all'ordine del giorno- bilancio & cimiteri (mi sa che il binomio non è casuale!)"

P.S.: A proposito di relazione tra bilanci e morte di una città è fallita Detroit,
"Good Night and good Luck".

Alberto Spatola

mercoledì 26 giugno 2013

Seduta III Commissione MedioPonente 27-06-2013

Domani alle 14,30 vi sarà la seduta della III Commissione del Municipio VI del Comune di Genova.

L'ordine del giorno è disponibile con la convocazione, qui.

All'ordine del giorno vi sarà discussione sulla precedente "seduta itinerante",
relazione su documento di analisi delle associazioni,
varie ed eventuali.

Come di consueto farò la diretta Twitter tramite l'hastag #MedioPonente
A presto!

Alberto Spatola